LOCOROTONDO – Si riporta di seguito una nota dell’ing. Francesco Pagliara, tecnico progettista della nuova circonvallazione di Locorotondo. Nella nota sono illustrate anche alcune ipotesi di valorizzazione del tratto stradale, che secondo l’ing. Pagliara potrebbero essere messe in campo.
Ecco il testo integrale della nota:
Ai camion è stato vietato di attraversare il centro abitato di Locorotondo. Come far rispettare tali segnali?
A mio parere il problema non si risolve in questi termini, mettendo una segnaletica di obbligo (che serve comunque), oppure con delle contravvenzioni (che non fanno male ma richiedono controlli farraginosi e impiego di posti di blocco con tanto personale). Il problema non è far rispettare la segnaletica ai camion, ma far rivivere una nuova stagione di mobilità sostenibile per il comune di Locorotondo e l’intero comprensorio della Valle d’Itria lungo le arterie importanti della strada dei trulli S.S.172 e dei due mari S.S.172-Dir, che l’attraversano.
E’ una strada panoramica e occorre promuoverla per il valore e l’importanza che rappresenta, non certamente per una camionabile o una bradella di circonvallazione, ma una strada con il piacere di percorrerla. Poi ci vanno anche i camion.
Occorre, dunque, una politica di governance per una mobilità sostenibile in favore di attrattori culturali, quale doveva essere, appunto, l’area a parco archeologico di “Grofoleo”, il recupero della “Neviera”, la realizzazione di percorsi ciclabili utilizzando vecchi tratturi etc.
Questi sono gli impegni che l’Amministrazione ha preso approvando il progetto della strada panoramica “Martina Franca-Alberobello” I tronco, acquisendo i vari nullaosta, pareri e autorizzazioni degli enti sopracomunali, a partire dalla Soprintendenza Archeologica e dei Beni Paesaggistici, alla Regione Puglia e Provincia di Bari etc. Nella relazione di progetto e negli atti amministrativi, ciò è ben evidenziato. Forse l’Amministrazione ha dimenticato tutto, ovvero è rimasto nel cassetto. Ritengo sia assolutamente un impegno nei confronti della comunità e dei vari enti che hanno rilasciato le autorizzazioni.
La vecchia politica di segnaletica con obblighi si è mostrata fallimentare da tempo. Perseguirla non porta ai risultati prospettati.
A proposito: occorre prima terminare le opere e poi aprila al traffico, senza nulla tralasciare, quale appunto le rotatorie artistiche previste con tre pali di illuminazione artistica e l’inerbimento, non un brutto palo e della semplice terra, senza alcuna fretta di inaugurarla, a lavori non ultimati, con una variante in itinere. Le rotatorie rappresentano il punto nodale cui far sprigionare una maggiore attenzione sia nella esecuzione prevista in progetto, che nelle previsioni con monumenti anche artistici, che raffigurino la tradizione e la modernità della comunità locorotondese. Valore aggiunto anche grazie a leggi nuove e vecchie che prevedono la possibilità di destinare una quota per opere artistiche.
Un programma di governance per una mobilità sostenibile deve partire da iniziative che coinvolgano tutti gli attori della mobilità: scolaresche, autotrasportatori, lavoratori pendolari, associazioni, residenti etc. Terminata l’opera occorre/va, già in via preventiva, accompagnarla con progetti di educazione alla mobilità sostenibile e non di imposizione “velleitarie” e falsati di autoritarismo che deve lasciare il posto all’autorevolezza per creare le condizioni favorevoli allo scopo, nell’invito ad un percorso in tutta sicurezza e percorrenza lenta che affascina l’animo e gli occhi, facendo sedere ad un unico tavolo tutti gli attori istituzionali, senza perdere tempo e occasioni di programmi finanziari. In questo modo sono sicuro che almeno un autoveicolo su tre la percorrerà. Diventa, così, un modello condiviso per l’ammodernamento della S.S. 172 nella costruzione del consenso alla mobilità, senza tanti obblighi inutili. Amare le cose belle non allontana ma avvicina.