Un volume da collezione sulle 50 edizioni del Festival della Valle d’Itria – Lo Stradone

Un volume da collezione sulle 50 edizioni del Festival della Valle d’Itria

Il volume è composto da raccolte fotografiche delle più significative produzioni operistiche rappresentate nelle edizioni dello storico Festival, ed è impreziosito dai contributi dello storico e musicologo Giancarlo Landini, dagli scrittori martinesi Donato Carrisi, Mario Desiati e Marco Ferrante, dalla storica dell’arte e archeologa Cristina Ancona e dagli studenti Ludovica Semeraro del Liceo Classico “Tito Livio” di Martina Franca e Giovanni Fedele del Politecnico di Bari.

“In queste pagine – scrive nel libro Michele Punzi presidente della Fondazione Paolo Grassi –, non c’è solo il racconto, per immagini e parole, della storia del Festival della Valle d’Itria, ma indirettamente c’è la narrazione di una società che è, naturalmente, mutata con il trascorrere del tempo, e che è stata segnata da una visione culturale e da un progetto artistico coraggioso (e un po’ folle), iniziato nel 1975. Credo che in queste pagine il lettore non avrà difficoltà a ritrovare la passione, l’entusiasmo e l’impegno di Alessandro Caroli, Franco Punzi e Paolo Grassi, dei tanti artisti che hanno calcato questi palcoscenici, e di coloro che, da ‘dietro le quinte’, hanno consentito che tutto ciò accadesse.

Ma guardando con più attenzione, traspariranno anche le difficoltà, le delusioni e le ostiche battaglie che hanno reso la storia del Festival della Valle d’Itria straordinaria e meritevole non solo di essere raccontata, ma anche di essere difesa e portata avanti. E allora con questa pubblicazione, con la bellezza delle immagini e delle parole, vogliamo rendere omaggio ai protagonisti di questo viaggio utopistico, a chi, con azioni e intuizioni, ha tracciato il lungo percorso, e oggi non è più con noi, e a tutti quelli che, con ostinazione e un pizzico di incoscienza, continuano a immaginare e costruire il futuro di questo, nostro, affascinante Festival ‘di mezza età’”.

La pubblicazione è stata realizzata grazie al contributo della Direzione generale Educazione, Ricerca e Istituti culturali.