Il congresso regionale “Nuovi eventi formativi tra sviluppo e managerialità verso l’Europa” dell’AIFI (Associazione Italiana Fisioterapisti), ha unito formazione a confronto. Ai temi formativi, ed agli argomenti di grande interesse quali il codice deontologico, i crediti formativi, standardizzazione della cura, trattamento sanitario, responsabilità giuridica, si sono uniti momenti di confronto su tematiche di gradi attualità. Su tutte, il Piano di indirizzo per la riabilitazione, che ha visto esperti nazionali confrontarsi sull’argomento nella tavola rotonda: “Piano di indirizzo per la riabilitazione: evoluzione o involuzione del sistema sanitario?”. Il piano di indirizzo è una revisione delle linee guida del sistema riabilitativo del 1998, e consiste in un insieme di indirizzi e di criteri generali che devono guidare le attività di riabilitazione. Il documento non piace all’AIFI per la mancanza di attenzione alle necessità biologiche, psicologiche e sociali della persona, come sottolinea il presidente nazionale dott. Antonio Bortone, per la mancanza di sinergia tra personale sanitario, famiglia e caregiver, e per la mancanza della possibilità di ideare processi e procedure efficienti ed efficaci. “In questo Piano si legge solo l’estrema autorefenzialità di alcune professioni su altre – sottolinea Bortone. – Nella maggioranza degli ambiti affrontati, l’esaltazione del medico fisiatra sembra essere in netto contrasto con la titolarità, l’autonomia e la responsabilità nell’agire clinico del fisioterapista, ma anche degli altri operatori della sanità, medici specialisti inclusi. Ne è prova la pretesa di essere “responsabile unico” della stesura ed erogazione di programmi riabilitativi, nonché di terapie dello stesso ambito, sfiorando sconfinamenti culturali e legali. Riteniamo tali orientamenti inaccettabili per un Paese moderno che vuole essere in linea con gli standard europei. Il cittadino in questo Piano resta al palo, desideroso di essere orientato e di avere risposte concrete su appropriatezza, efficacia ed efficienza degli interventi riabilitativi. Vi è, inoltre, scarsa attenzione ai servizi territoriali, rischio di ospedalizzazione, insufficiente valorizzazione della formazione iniziale e permanente dei professionisti dei servizi di abilitazione e riabilitazione.” Bortone si è confrontato, all’interno della tavola rotonda, con Tiziana Rossetto, presidente nazionale FLI- Federazione Logopedisti Italiani, con Vincenzo Falabella, presidente regionale FISH- Federazione Superamento dell’Handicap, con Tonino D’Angelo di Cittadinanzattiva e con Vincenzo Pomo, dell’Assessorato alla Sanità della Regione Puglia. Il dott. Pomo si è impegnato, prima di elaborare una qualsivoglia ricaduta del Piano in Puglia, ad incontrare le associazioni professionali degli operatori sanitari e le associazioni degli utenti. Ha anche manifestato la volontà di incontrare, provincia per provincia, i responsabili A.I.FI. per valutare il sistema riabilitativo del territorio. Infine ha sostenuto l’importanza dell’accreditamento diretto del fisioterapista, come rapporto diretto tra operatore sanitario ed ASL, anche in funzione di un evidente risparmio di costi.
Ha concluso i lavori il presidente regionale Concetta Pesce, che ha sottolineato il momento importante che l’Associazione sta vivendo, a ridosso della elezione del nuovo presidente regionale.