L’unica certezza è l’incertezza, ma è possibile riconoscersi nelle storie, vere o inventate che siano, per dare senso alla esistenza. Come sempre, più che risposte, i Colloqui di Martina Franca pongono domande la cui risposta dipende poi da ognuno dei partecipanti. Terminata la undicesima edizione dell’iniziativa di Costellazione Apulia, ci si da appuntamento al prossimo anno, a settembre, per dialogare sul tema “ConFusioni: creatività”.
All’evento di quest’anno hanno partecipato oltre cento persone, tra imprenditori, studenti, cittadini curiosi che hanno condiviso l’esperienza di due giorni insieme ai relatori, coi quali e grazie ai quali è stato possibile dialogare in maniera continua, sia durante le sessioni di lavoro, che durante le lunghe pause conviviali, ospiti della storica sede della Società Operaia di Martina Franca.
La diversità dell’identità è stata esplorata a partire dall’intervento iniziale di Roberto Macchiarelli, paleoantropologo, che ha spiegato al pubblico come ormai la scienza non riconosca alcuna evoluzione lineare dell’uomo, ma che la complessità della vicenda impone una riflessione sull’identità individuale e collettiva. Attraverso le parole di Carla Sannicola, sociologa e ricercatrice presso il consorzio Aaster, si è appreso come la società contemporanea abbia sublimato il concetto di “liquidità” e sia passata ad essere sabbiosa: una miriade di granelli che procede più o meno nello stesso senso quasi per casualità. È toccato invece a Piera Forlenza e a Giusy Fotia, dell’associazione Mixed portare l’esperienza e il messaggio delle persone Lgbtqia+, chiedendo al pubblico di uscire dalla propria zona di confort. E spesso il confort si cerca anche nell’evasione dell’esperienza dei giochi di ruolo, come quelli prodotti da Angelo Peluso, giovane creativo e imprenditore di Taranto, che con il sul Grim Moon studio produce epiche avventure ambientate in un universo fantasy ispirato alle leggende popolari italiane. Storie, appunto, come quelle fortemente messe in discussione da Fabio Salvi, HR di Flixbus, spiegare sia necessario creare le giuste condizioni perché i lavoratori vengano innanzitutto riconosciute come persone, lontano dalle retoriche. Persone fragili, perché granelli di sabbia, che subiscono la molteplicità dell’esistenza ma che trovano la forza di reagire come le enormi balene che danzano negli oceani, come magnificamente raccontato dalla performance di Michele Sinisi. Se l’incertezza dell’esistenza non bastasse, è toccato Mariachiara Tallacchini, docente ordinaria di Filosofia del Diritto dell’Università Cattolica di Piacenza, condividere col pubblico l’incertezza della scienza, fondamento per scienziati che vogliono essere civil servant.