MARTINA FRANCA – È una città che deve imparare a dialogare con se stessa, perché urge pensare al futuro. La rete web può essere uno strumento utile, ma occorre saperne fare buon uso, abbassare i toni e allo stesso tempo alzare il livello della discussione. La critica, se costruttiva, può servire a qualcosa, purchè non cada nell’accusa e nell’offesa. In questi giorni su Facebook sono tante le discussioni sui temi della politica che fino a ieri sembravano non appassionare nessuno.
Lontano dalla rete a far discutere nei giorni immediatamente precedenti la “caduta” di Palazzo era stata la lettera di 59 cittadini indirizzata a S.E. Mons. Benigno Papa, in cui si manifestava tutto il malessere e la volontà di riscatto della città. La lettera, che era stata riportata integralmente dal settimanale Extra Magazine, aveva mandato su tutte le furie lo stesso sindaco, tanto da presentare addirittura un esposto alla Procura della Repubblica (assieme alla Giunta municipale) nei confronti dei firmatari della missiva.
Qualcuno aveva messo in discussione addirittura l’esistenza stessa della lettera, nella risposta dell’Arcivescovo dalle pagine dello stesso giornale, si esalta invece la capacità di riscatto che può nascere dalla volontà di ognuno.
Attorno a quella lettera si sarebbe potuto aprire un momento di dibattito serio e costruttivo, ma si è preferita la strada dello scontro e del corpo a corpo, senza pensare al senso vero delle parole e lasciandosi trasportare da istintive reazioni. Si scelse la strada sbagliata, forse oggi a mente fredda si sarebbero potute fare differenti considerazioni, difficile dirlo. Forse un’occasione persa, ma di certo oggi più che mai occorre aprire una discussione responsabile attorno ai problemi seri della città. Per le varie campagne elettorali ci sarà tempo.
Ottavio Cristofaro