«Capisco tutto. Comprendo e sono davvero vicino alle famiglie coinvolte nel tragico incidente sulla Martina-Massafra ma non c’è nulla di più disonesto intellettualmente che proporre interventi strutturali (ampliamenti, rotatorie e canalizzazioni) subito dopo un grave incidente stradale». Costanzo Carrieri, assessore provinciale ai Lavori pubblici, usa parole chiare. Sembra quasi infastidito da chi, a destra come a sinistra, incalza la Provincia per intervenire su questa strada.
Assessore, quella strada non è certo tra le più sicura. Su questo sarà d’accordo? «Non è questo il punto. Certamente la Martina-Massafra non è tra le strade più confortevoli della provincia ma, da quel che mi risulta, il tragico incidente dell’altroieri si è verificato a causa dell’alta velocità e quindi…». E quindi? «Il codice della strada va rispettato. Partiamo da questo dato e poi forse possiamo iniziare a ragionare seriamente. La demagogia mi infastidisce. Anch’io ora, magari con un po’ di ipocrisia, potrei annunciare interventi su questa strada ma direi una bugia. Preferisco essere un amministratore onesto, leale e concreto. E sa perchè non posso fare promesse simili?». Pochi soldi in cassa, per caso? «In questi quattro anni e mezzo la giunta Florido ha deciso di investire le proprie risorse in maniera importante sia sulla manutenzione delle scuole che su quella stradale. E solo per rendere nelle migliori condizioni i nostri 1.300 chilometri di rete provinciale abbiamo investito 25 milioni di euro. A questi bisogna aggiungere circa 29 milioni di euro che siamo riusciti ad intercettare da alcuni finanziamenti. Ecco, se non si trovano soluzioni alternative al bilancio della Provincia non è possibile programmare altro. Questa è la realtà». Il consigliere provinciale e regionale, Donato Pentassuglia (Pd), propone una canalizzazione della Martina-Massafra. Che ne pensa? «Ma come si fa a rispondere a questa domanda senza aver fatto prima uno studio tecnico preliminare? E poi, quanto costerebbe? Ed in quale tratto? E così facendo, siamo proprio sicuri di ridurre il rischio di incidenti stradali? Le faccio un esempio, sulla San Giorgio Jonico-Pulsano avevamo previsto di costruire due rotatorie. Poi, i tecnici (dopo uno studio) hanno dimostrato che se non avessimo deciso di realizzare anche una terza rotatoria avremmo causato maggiori rischi per gli automobilisti». A proposito, a che punto è questo progetto? «E’ in corso il confronto con Enel ed Enel-Gas per la sistemazione dei cavi che verrebbero spostati in seguito alla realizzazione di queste rotatorie». Intanto il tempo scorre inesorabile. «Qualche mese fa un’inchiesta de Il Sole 24 Ore dimostrò che, in Italia, per realizzare un’opera pubblica ci vogliono almeno 4-5 anni. Tra progettazione preliminare, esecutiva, definitiva, aggiudicazione dell’appalto, firma del contratto, inizio e poi fine dei lavori. Per non parlare poi del tempo che passa per avviare e concludere le procedure di esproprio o per richiedere le autorizzazioni nel caso in cui ci sono vincoli di qualsiasi natura. Per questo, ammesso che si individuino le risorse, anche se noi decidessimo domani (oggi, ndr) di realizzare degli interventi sulla Martina-Massafra ci vorrebbero anni. Chi, dopo un incidente mortale, chiede un intervento immediato fa solo demagogia». E, allora, la Provincia cosa può fare su quella strada? «Ripeto, l’incidente di cui stiamo parlando si è verificato per l’alta velocità e non per una scarsa segnaletica o per un tratto dissestato. Detto questo, i nostri tecnici possono verificare se su questa strada è possibile migliorare ancor di più la segnaletica o, più in generale, se possono essere migliorati gli attuali livelli di manutenzione».
Fabio Venere
Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno