La Festa dell’Unità della Valle d’Itria si è chiusa la scorsa domenica 13 agosto a Cisternino. Una serata conclusiva, alla presenza del l’on. Ubaldo Pagano, per riflettere sulle opportunità dello sviluppo turistico del territorio e ribadire l’importanza della sinergia e del lavoro di squadra tra le singole amministrazioni locali per approdare all’Unione dei Comuni. Soltanto la creazione di un nuovo ente comunitario potrà infatti dare una spinta propulsiva all’identità della Valle d’Itria. I flussi turistici odierni testimoniano un interesse crescente nei confronti del nostro territorio: la Valle d’Itria esiste e può competere in servizi ed efficienza con le altre realtà turistiche della Puglia.
È necessario però unire le buone pratiche con le buone azioni della politica. Proprio per queste ragioni, le segreterie PD di Martina Franca, Locorotondo e Cisternino hanno voluto dialogare con le piazze cittadine e con i militanti: costruire una identità comune. Rafforzare il brand Valle d’Itria puntando anche sulle eccellenze agroalimentari in un’ottica che guardi alle tradizioni del passato e alle prospettive del futuro, come affermato dall’Assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia. Un grande partito esiste non perché è in grado di esprimere una leadership ma perché coinvolge la base nei processi decisionali, radicandosi sul territorio.
Le segretarie del Partito Democratico di Martina Franca, Locorotondo e Cisternino ringraziano i volontari, gli illustri ospiti, gli iscritti e le segreterie direttive che hanno animato questa settimana militante e impiegato tempo ed energie al servizio della comunità democratica.
Le potenzialità del territorio e il dinamismo delle amministrazioni comunali rischiano però di subire gli effetti dei tagli al PNRR. Progetti locali e nuovi spazi di socializzazione rischiano di non vedere la luce proprio a causa di questo dirottamento deciso dal governo centrale, guidato da Giorgia Meloni: un allarme lanciato dal sindaco di Bari e presidente Anci, Antonio Decaro (ospite a Locorotondo nella serata del 10 agosto), e dal Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano (ospite l’8 agosto alla Festa dell’Unità di Martina Franca).
Il Ministro Raffaele Fitto sostiene che i progetti per il Mezzogiorno tagliati saranno finanziati con i Fondi di Sviluppo e Coesione (FSC), senza tener conto dei vincoli e delle ulteriori disparità che si verranno a creare tra Nord e Sud. Infatti, l’80% dei fondi FSC sono destinati per interventi al Sud. Sopperire ai tagli del PNRR, ricorrendo ai Fondi di Sviluppo e Coesione, significa sottrarre ulteriore risorse al Sud Italia e alla Puglia. Più di 1500 progetti dei Comuni pugliesi non riceveranno più i fondi PNRR. Nella sola provincia di Bari sono 365 milioni i fondi tagliati e 285 i progetti definanziati. Nella provincia di Brindisi i fondi tagliati ammonteranno a 95 milioni di euro (con 147 progetti definanziati). Infine, nella provincia di Taranto sono 70 milioni i fondi tagliati e 145 i progetti definanziati. Come testimoniato dallo stesso Antonio Decaro: “I Fondi di coesione UE sarebbero comunque arrivati, in parte, attraverso le Regioni ai Comuni, che li avrebbero destinati ad altri progetti utili alle nostre comunità”.
A tal proposito, un adeguato stanziamento del FSC per sostenere un’economia digitale, verde e inclusiva risulta essere al centro di una delle quattro petizioni popolari da inviare al governo nazionale indette dal Partito Democratico (insieme al rifinanziamento del Fondo Affitti, ai maggiori investimenti in borse di studio ed edilizia scolastica e all’ introduzione del salario minimo).
La petizione online a sostegno del salario minimo ha raggiunto in poche ore le 100 mila sottoscrizioni. Continua quindi la raccolta firme che vedrà impegnato il Partito Democratico anche oltre “l’Estate Militante”.