In contrada San Paolo si respira malumore. Una situazione per nulla rassicurante, che a detta degli abitanti dura da diversi anni, i quali negli ultimi giorni hanno voluto portare agli occhi dell’amministrazione comunale, ma anche della stampa locale il loro disagio.
Il servizio trasporto scuolabus è inefficiente. Una segnalazione che appena giunta in redazione ha immediatamente suscitato il nostro interesse, perché come si sa, quando si parla di bambini, il problema deve necessariamente essere elevato a potenza, come si usa dire in linguaggio matematico.
A servire la zona inizialmente provvedevano due pullman scuolabus che consentivano così un servizio tutto sommato accettabile. Oggi la situazione risulta essere profondamente mutata, infatti il servizio è stato dimezzato e a servire l’intera zona, davvero molto estesa, è presente un solo scuolabus che obbliga i bambini a delle vere e proprie “alzatacce” mattutine.
Si comincia infatti il “servizio raccolta bambini” intorno alle 6 e 45 del mattino per i bambini che frequentano la scuola elementare e media presente in contrada San Paolo. Lo stesso bus una volta lasciati i bambini frequentanti le suddette scuole, provvede in un secondo momento ad accompagnare i piccoli studenti iscritti alle scuole presenti in città.
Inevitabilmente, lavorando in questo modo, gli iscritti alle scuole di San Paolo giungono a scuola troppo presto, mentre gli iscritti alle scuole di città arrivano oltre il suono della prima campanella.
Se però sui ritardi potremmo chiudere un occhio, altrettanto non può essere fatto per chi, in quelle scuole, arriva ben 20 minuti prima dell’ora di ingresso. Lasciare incustoditi bambini così piccoli dotati di quella sana vivacità che tutti noi avevamo a quell’età, è una decisione che lascia stupiti i genitori della contrada, che spinti dal proprio spirito paternalistico, decidono spesso di accompagnare i propri figli di persona, con inevitabili ricadute e disagi per coloro che a quell’ora potrebbero e dovrebbero fare altro, per esempio lavorare.
Senza parlare poi delle situazioni, davvero difficili da risolvere, che abbiamo avuto modo di appurare ascoltando sul posto i diversi interessati dal problema.
Inoltre, gestire tutti quei bambini, addirittura costretti a stare in piedi pur di entrare sullo scuolabus, non deve essere neppure cosa facile per gli addetti al servizio, tanto è vero che proprio mentre ascoltavamo i genitori sul problema, abbiamo potuto constatare con i nostri occhi che una bambina era stata lasciata “a terra”.
Come può infatti, un solo assistente di bus essere responsabile di oltre 50 vivaci bambini?
Più volte i residenti si sono rivolti all’amministrazione comunale, mostrandoci le diverse interpellanze presentate non solo al sindaco attuale Franco Palazzo, ma anche a quello della passata amministrazione Leonardo Conserva.
Una situazione che si potrebbe benissimo risollevare in maniera semplice, ossia utilizzando due scuolabus anziché uno, come già si faceva in passato.
Ma il problema scuole in contrada San Paolo non è esclusivamente legato all’inefficienza degli scuolabus, ma caratterizzato anche da carenze strutturali, per via dei ritardi sui lavori di ristrutturazione degli stabili della scuola materna, elementare e media.
“In inverno”, dicono i genitori, “abbiamo misurato di persona la temperatura nei locali e il termometro segnava solo 9 gradi, con inevitabili contraccolpi sulla salute dei nostri piccoli.”
Una bambina, ci ha segnalato che dalla propria finestra vicino al suo banco, quando piove entra l’acqua e i bambini sono costretti ad ammassarsi per cercare di allontanarsi dagli infissi in ferro e trovare un rimedio, pur di fare lezione.
“I lavori di ristrutturazione e di montaggio dei nuovi infissi”, dicono i genitori, “sarebbero già dovuti partire tanto è vero che il sindaco ci ha promesso che la situazione verrà a breve risolta.”
“L’unica cosa che sanno fare è però”, continuano, “è venire in contrada San Paolo durante la campagna elettorale in vista delle diverse consultazioni e riempirci di promesse.”
I genitori purtroppo sono convinti che i continui disagi siano voluti dall’amministrazione comunale per scoraggiare i genitori nell’iscrivere i bambini in quelle scuole, preferendo così le scuole di città.
Uno sfogo provocatorio lanciato agli amministratori, che non deve offendere nessuno, ma che piuttosto deve farci sentire come nostro il disagio di quelle famiglie.
L’anno scolastico ormai si avvia al termine e l’amministrazione comunale ha tutto il tempo per risolvere l’annosa questione. Il problema delle scuole a Martina Franca interessa numerose famiglie, anche in città, ma se si cercasse con un pizzico di programmazione e buona volontà a sistemare le diverse realtà, probabilmente non ci sarebbe neppure bisogno di chiedere il voto in prossimità delle elezioni, perché i cittadini saprebbero chi premiare. Diamoci da fare.
Ottavio Cristofaro