È stato l’anno della svolta annunciata e non ancora pervenuta. Una svolta economica, culturale e politica di cui non si è avuta nessuna traccia.
Solo lo scorso gennaio gli imprenditori tessili ricordavano al mondo della politica che le promesse di concertazione a seguito della manifestazione di protesta del giorno di San Martino di Novembre non avevano trovato alcuna sortita. Da allora poco o nulla è cambiato, anche se secondo qualche imprenditore si è registrata una leggera ripresa che rasserena gli animi e rende più ricco di speranza il futuro.
È stato l’anno del toto-nomi dei candidati alla Regione che poi ha visto la conferma solo degli uscenti.
È stato l’anno delle promesse di rivoluzione e riorganizzazione grazie ai fondi provenienti dai finanziamenti di Area Vasta. Parcheggio in piazza Pagano (attorno al quale sono ruotati tante polemiche), parcheggio in Viale Europa e Via del Tocco, risistemazione del Centro Tessile. Di tutto questo al momento non c’è nulla.
È stato l’anno dell’abbattimento del “muro del pianto” di Via Trento, di cui continueremo a sentirne parlare ancora per un po’ di tempo, considerato che la vicenda continua a portarsi dietro numerosi strascichi di natura giudiziaria e che vede coinvolti nei giochi numerosi attori sociali. In realtà l’abbattimento vero e proprio del muro è avvenuto nel luglio 2009, mentre nel 2010 (attraverso delibera del consiglio comunale di occupazione d’urgenza) la strada è stata resa completamente sgombera.
È stato l’anno del nuovo distretto socio-sanitario, che ha registrato un’accesa discussione attorno alla sede che potesse ospitare la struttura. Inizialmente si era pensato di realizzarne una ex-novo, successivamente si è optato per quella già esistente di Via Taranto.
È stato l’anno dell’approvazione del bilancio in extremis, così come i due anni precedenti, con la differenza che quest’ultima volta ha sancitola rottura definitiva tra tutti i partiti della coalizione che portò all’elezione di Franco Palazzo. Da allora è successo che neppure un’ipotesi di ribaltone è sembrata una plausibile alternativa, ma nel frattempo l’Amministrazione resiste, nonostante questo non faccia più notizia.
È stato l’anno del rifacimento delle strade. Tante le attese, tante le promesse, alcune mantenute, altre no. Tante le critiche legate alla volontà politica di accendere un mutuo per recuperare i 4 milioni di euro necessari alla realizzazione delle opere. Oggi a causa di quel mutuo lo sforamento del patto di stabilità sembra più che una possibilità. Qualcuno propose di destinare parte di quei fondi al rifacimento del ponte pericolante di Via De Gasperi, ma la richiesta fu rispedita al mittente. Risultato: per legittime ragioni di sicurezza, oggi un tratto della circonvallazione, una delle principali arterie viarie della città, è percorribile solo a senso unico, ma il guaio vero è che non è scritta a calendario alcuna data di una qualche possibile riapertura, ovvero del rifacimento generale di quel ponte, sul quale qualcuno ironicamente ha detto che solo lo Spirito Santo (nome della vicina chiesa ndr) potrà aiutare a trovare una soluzione definitiva.
È stato l’anno in cui la classe dirigente del comune (i 4 dirigenti rimasti in pianta stabile ndr), per sopraggiunta età contributiva, ha scelto la strada del pensionamento (il comandante Cito ha chiesto il trasferimento). Oggi però il Comune non ha i soldi per un nuovo concorso tale da assumere nuovi dirigenti e dovrà andare avanti nella più totale anti-democrazia della logica dei convenzionati, che non sempre premia i più preparati, ma spesso accontenta le “scontentezze” politiche.
È stato l’anno in cui attorno a quei dirigenti comunali, di cui si fa riferimento nelle righe precedenti, ma anche attorno ai vecchi dirigenti delle precedenti amministrazioni comunali, si sono aperti alcuni aloni di mistero sui quali la Magistratura è stata chiamata a fare luce, e relativamente alla quale non è stato ancora espresso giudizio, nonostante la voce popolare abbia già decretato l’esito del suo solito processo sommario.
È stato l’anno delle seconda inaugurazione del Parco Ortolini. Seconda perché alla prima inaugurazione non era seguita alcuna politica di gestione e mantenimento del parco. La totale incuria, assieme all’inciviltà e al vandalismo di molti nostri concittadini hanno fatto il resto.
A proposito di inciviltà, è stato l’anno delle continue bonifiche dai rifiuti nel vasto agro di Martina. Tonnellate di rifiuti abbandonati in campagna, come se quest’ultima non fosse proprietà e patrimonio di alcuno.
È stato l’anno in cui all’ipotesi di scioglimento anticipato del Consiglio Comunale non ci ha creduto più nessuno.
È stato l’anno del “concorso marcio”, definito così da qualcuno per indicare la procedura che avrebbe dovuto implementare la struttura organizzativa dei dipendenti comunali e sul quale persistono ancora molti dubbi.
Sempre a proposito di dipendenti comunali, è stato l’anno della loro rivolta per il mancato pagamento degli straordinari effettuati nel corso dell’intero anno. Alle promesse l’esito attuale dice che il Comune non ha i soldi per pagare.
Il 2011 sarà un anno migliore, almeno questa è la speranza di tutti, se è vero com’è vero quanto affermato da Kapuściński secondo cui “La principale caratteristica di un mondo perennemente in miseria è l’assenza di speranza”. È proprio questa che non deve mai mancare, ma deve essere accompagnata dalla volontà di ognuno di noi a contribuire nella costruzione di qualcosa di buono, non solo per noi, ma soprattutto per gli altri.
Ottavio Cristofaro