Nell’ottobre del 2009 il ministro al turismo Michela Vittoria Brambilla dichiarava al termine di un convegno a Torino: “Un paese davvero civile non può non consentire ai suoi cittadini la piena accessibilità a tutte le sue strutture pubbliche e private. E questo vale a maggior ragione per un settore, quello del turismo, che vede l’Italia primeggiare nel mondo per le sue eccellenze in tutti i campi.” Con queste parole il ministro per il Turismo, Michela Vittoria Brambilla, ha presentato il “Manifesto per il turismo accessibile” nel corso del suo intervento alla XXVI assemblea annuale dell’Anci a Torino.
Mettere ogni persona con i suoi bisogni al centro del sistema turistico: questo è l’obiettivo da raggiungere, perché è la persona, nella sua accezione più completa, con i suoi specifici bisogni derivanti da condizioni personali (ad esempio: anziani, bambini, mamme con bimbi piccoli) e di salute (ad esempio: disabilità motorie, sensoriali, intellettive, intolleranze alimentari, ecc.), ad avere diritto a fruire dell’offerta turistica in modo completo e in autonomia, ricevendo servizi adeguati e commisurati a un giusto rapporto qualità prezzo. Si deve infatti poter scegliere una meta o struttura turistica perché piace e non perché essa è l’unica accessibile. Questo principio ispiratore deve quindi coinvolgere tutta la filiera turistica a livello nazionale e locale, dal sistema dei trasporti alla ricettività, dalla ristorazione alla cultura, lo sport, il tempo libero.
In Ministro ha inoltre annunciato di avere in programma un primo monitoraggio campione sull’accessibilità che si svolgerà in un gruppo di comuni scelti, dal Nord al Sud, in tutte le regioni d’Italia con l’obiettivo di avere una fotografia della situazione esistente. La domanda sorge spontanea cosa troverebbero dei rappresentanti del ministero del turismo se venissero a verificare la situazione sulla accessibilità turistica in Valle d’Itria?
Per turismo accessibile si intende l’insieme di servizi e strutture in grado di permettere a persone con esigenze speciali la fruizione della vacanza e del tempo libero senza ostacoli e difficoltà. Le persone con esigenze speciali possono essere gli anziani, le persone con disabilità e le persone con esigenze dietetiche o con problemi di allergie che necessitano di particolari comodità ed agevolazioni per la pratica del viaggiare. La definizione di turista si basa su un’ampia categoria di persone e considera tutti coloro che dichiarano di aver effettuato almeno un viaggio durante l’ultimo anno.
Occorre oggi lanciare definitivamente l’opportunità di un turismo accessibile in Italia che nato dall’integrazione piena di quelli che vengono definiti soggetti “deboli”.
Francesco Girolamo