Care concittadine, cari concittadini,
le feste di fine anno sono un’occasione per stilare un bilancio dell’attività svolta, in ogni settore. Non esclusa l’attività politica e amministrativa.
Le feste legate alla Nascita di Gesù, sono soprattutto la circostanza per i cattolici di celebrare l’avvento di Dio, attraverso suo figlio, in mezzo agli uomini. Da cattolico mi piace ricordare il senso vero del Natale e di porgere a tutti voi i migliori auguri in questo senso.
Venendo all’attività svolta in questo anno, non è difficile per me ammettere che si è trattato di un anno pieno di insidie, ricco di complicazioni, nella conduzione dell’amministrazione pubblica. Un quadro politico che deve essere migliore di quello che è, e del quale il sindaco fa indubbiamente parte, ha condizionato l’andamento delle cose. Il sindaco ha la sua parte di responsabilità per ciò che non ha funzionato, nell’elaborazione di grandi strategie o nella realizzazione di cose più semplici. E non nasconde queste responsabilità.
Il sindaco ha, però, delle idee di sviluppo della città, che hanno trovato un po’di spazio soprattutto negli ultimi mesi, quando abbiamo, noi martinesi tutti, saputo giocarci bene la carta della pianificazione di area vasta: eravamo partiti male, forse siamo riusciti proprio con uno scatto finale a interpretare quel ruolo che a una città come Martina Franca compete nel territorio.
Il territorio. È questa la nostra stella polare: essere una città punto di riferimento per il territorio. Martina Franca ha delle potenzialità, ha un carisma nel comprensorio, che noi stessi martinesi faremmo bene a riconoscere meglio di quanto facciamo: certe volte ci buttiamo giù più di quanto la città non meriti e certe volte questo accade per un male interpretato senso della critica. Il resto del territorio riconosce a Martina Franca il suo ruolo: se ne è avuta una testimonianza, fra le tante altre, nella recente iniziativa di costituzione di un coordinamento fra i sindaci per programmare azioni istituzionali a sostegno della lotta al crimine, un crimine che ci preoccupa da alcuni mesi in qua.
Il coordinamento per fronteggiare le azioni malavitose, può e deve essere occasione per far partire un più stretto dialogo fra le amministrazioni locali per una più intensa azione politica del comprensorio, che vada oltre le singole municipalità, nei settori strategici. Per esempio, quello delle infrastrutture (e l’area vasta alla quale facevo riferimento prima ne è testimonianza) oppure la sanità, o anche i trasporti. In quest’ultimo caso abbiamo già svolto una prima azione rivendicando un miglioramento del servizio ferroviario che, così com’è, non può essere chiamato servizio. Un coordinamento comprensoriale può essere significativo nella pianificazione, quella urbanistica prima di tutto, da rendere omogenea per il territorio della Valle d’Itria e dei trulli. Queste sono le linee strategiche entro le quali muovermi per la continuazione del mio percorso amministrativo, per ridare al territorio di Martina Franca e della Valle d’Itria la centralità in ambito regionale che merita. Siamo in provincia di Taranto e questo non è in discussione, ma non possiamo essere la periferia del Grande Salento. Siamo il centro della regione.
Per il 2009, i miei desideri sarebbero in qualità di capo dell’amministrazione comunale, l’adozione del piano urbanistico generale, il nuovo servizio dei rifiuti, la circonvallazione, tutto con una proiezione al territorio più ampio della Valle d’Itria e dei trulli, come dicevo prima.
Ritengo che siano obiettivi ambiziosi e riuscire a centrarli può venire soltanto da un quadro politico-istituzionale cittadino forte. Questo è invece un punto di debolezza per Martina Franca. Ed è l’effetto, a mio avviso, anche di una litigiosità che ha talvolta superato i limiti del più aspro e duro, ma corretto, dibattito politico. Lo scontro politico, se finalizzato al miglioramento della condizione complessiva della città, ben venga. Anche con critiche al sindaco. Anche dure critiche. Ma bisogna dire no alla divisione in fazioni, con linguaggio che sfocia nell’offesa personale talune volte. Non è un bel servizio alla città.
Insomma, il miglior progetto futuro per Martina Franca è quello di una comunità pacificata, in cui tutti, dal rispettivo punto di vista e secondo le rispettive competenze e i rispettivi ruoli, concorrano alla costruzione del futuro della città. Il sindaco non è infallibile, non vuole fare in proprio, ha bisogno di tutti i suoi concittadini, e ne è consapevole; ha bisogno del sostegno della città, per proporla quale riferimento nel territorio, come dicevo prima. Martina Franca deve smettere, come forse deve smettere l’intera Italia, di essere in continua campagna elettorale: chi ha la responsabilità di amministrare deve farlo, secondo il mandato popolare ricevuto. Chi non ha tale responsabilità, ne ha un’altra importantissima, e deve altrettanto esercitarla. Ma ognuno per il proprio ruolo, si deve andare al confronto fra tesi e antitesi, per arrivare alla sintesi e costruire così la città del futuro.
Care concittadine e cari concittadini, a tutti voi i migliori auguri di buone feste, con un pensiero particolare
alle persone non autosufficienti;
alle persone in difficoltà sociale compresi i nostri ospiti extracomunitari;
alle persone verso le quali il senso di solidarietà di questa città, di questa amministrazione, e innanzitutto del sindaco che rappresenta la città, deve essere sempre più profondo. Auguri a tutti, per un Natale, e un 2009, di pace, solidarietà e fratellanza.