La Cia Puglia scrive a Draghi ed Emiliano
Interventi urgenti a favore delle imprese agricole strette nella morsa dei rincari delle materie prime, ed in particolare della energia elettrica.
È quanto chiede CIA Agricoltori Italiani di Puglia in una nota inviata nelle ultime ore al Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi, al Ministro per le Politiche Agricole Stefano Patuanelli, al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e all’Assessore regionale alle Risorse agroalimentari Donato Pentassuglia.
«L’aumento indiscriminato dei costi delle materie prime sta seriamente compromettendo il futuro di migliaia di aziende agricole pugliesi – si legge nella nota a firma del presidente di CIA Agricoltori Italiani Puglia Gennaro Sicolo, che è anche vicepresidente nazionale della organizzazione agricola – In particolare a mandare in default tantissime imprese è l’aumento spropositato del costo della energia elettrica. In queste settimane, nelle aziende agricole di Puglia stanno arrivando bollette della energia elettrica sulle quali si registrano aumenti da 3 a 5 volte rispetto ai costi della primavera scorsa; il che, aggiunto alla indispensabile necessità di procedere alle irrigazioni a causa della siccità persistente, sta mettendo davvero in difficoltà tante imprese. Migliaia di aziende agricole, soprattutto del settore ortofrutticolo ed olivicolo, a causa della siccità persistente e delle temperature elevate che hanno caratterizzato questa stagione estiva, stanno ormai irrigando costantemente dalla fine di maggio. Le irrigazioni di soccorso sono necessarie per cercare di salvare i raccolti nelle campagne pugliesi, ed anche nelle aziende zootecniche per garantire il benessere animale. Da ciò un elevato consumo di corrente elettrica che con l’aumento indiscriminato del prezzo della energia sta portando allo stremo le aziende agricole, molte delle quali per pagare le bollette mensili hanno fatto ricorso alle rateizzazioni.
Stessa situazione la stanno vivendo anche le aziende agrituristiche, che registrano aumenti del costo della energia elettrica anche del 500%».
Il tema degli aumenti dei prezzi energetici è sempre più preoccupante, per famiglie e imprese. Il prezzo della componente energia è passato dai 0,05-0,07 €/kWh per l’anno 2021 a 0,35 €/KWh circa per l’anno 2022. Per un’impresa di piccole dimensioni con consumo annuo di 100.000 kWh l’aumento in bolletta è pari a circa 29.000 euro, lasciando tutti gli altri oneri e imposte invariati. Cifre non piccolissime che, andandosi a sommare agli altri importi dei materiali rincarati, pesano sulla gestione di un’azienda.
«Si tratta di una situazione davvero insostenibile che rischia di portare alla chiusura migliaia di aziende agricole e alla perdita di migliaia di posti di lavoro – spiega Sicolo – È ormai diventato impossibile produrre a costi italiani e vendere i prodotti agricoli a prezzi europei ed extra europei, ben sotto la soglia minima che consente ai produttori di recuperare almeno le spese di produzione. L’aumento indiscriminato del costo della energia elettrica sta dando il colpo di grazia a migliaia di aziende agricole che pur di non perdere la produzione si stanno indebitando pur di garantire le irrigazioni di soccorso per salvare i raccolti».
In conclusione alla nota, la CIA Puglia chiede «un immediato intervento, sia da parte della Regione Puglia (magari con la attivazione di specifiche misure nel PSR) che del Governo nazionale, per mettere in campo tempestive azioni che vengano incontro alle aziende agricole ormai allo stremo».