S’inaugura il 18 giugno, alle 20.30, nello splendido cortile del castello Dentice di Frasso, a Carovigno, in provincia di Brindisi, la sesta edizione del festival itinerante Piano Lab organizzato dalla Ghironda con la collaborazione di Marangi Strumenti Musicali e la Steinway & Sons. Per l’appuntamento di apertura della manifestazione, interamente dedicata al sovrano degli strumenti tenendo insieme splendore della musica e bellezza dei luoghi, il direttore artistico Luca Ciammarughi, pianista di fama internazionale e tra i più apprezzati divulgatori dell’universo «classica», sarà protagonista di un concerto danzato nel quale sarà affiancato da Pablo Ezequiel Rizzo e Alessandra Cozzi della prestigiosa Scuola d’arte drammatica “Paolo Grassi” di Milano, talenti che si esprimono con i linguaggi del corpo. Lo spettacolo s’intitola «Sulle corde di Rameau» e vede i tre artisti dialogare sulle origini della moderna armonia forgiata nel Settecento dal celebre compositore francese a partire dagli esperimenti sul monocordo. Autore di numerose composizioni per clavicembalo, Jean-Philippe Rameau si dedicò, infatti, non solo alla carriera teatrale ma anche alla stesura del «Traité de l’harmonie reduite à ses principes naturels», tra gli scritti teorici più importanti della sua epoca con cui segnò, per l’appunto, la nascita della moderna teoria dell’armonia.
Un appuntamento di prestigio per l’avvio di Piano Lab che, con Ciammarughi direttore artistico, sino al 14 agosto esplorerà il mondo degli ottantotto tasti in lungo e in largo. Non solo concertista, ma anche conduttore di popolari trasmissioni radiofoniche, scrittore e conferenziere, Ciammarughi è, infatti, un instancabile ideatore di progetti. E, come dice lui, «in attesa di decidere cosa fare da grande», continua ad occuparsi di musica a trecentosessanta gradi, da Rameau sino al Novecento, come testimoniano diverse sue incisioni discografiche, spesso premiate con cinque stelle dalle maggiori riviste di settore.
Paolo Isotta, il temibile critico del Corriere della Sera scomparso poco più di un anno fa, scrisse che «le interpretazioni di Ciammarughi sono di altissimo livello e mettono capo a una ricerca timbrica quale può essere concepita solo da un artista nato nel Novecento». E il pianista milanese, da uomo dei nostri giorni, è arrivato anche a ripensare la figura del musicista come «messaggero di cultura», in maniera seria ma anche divertente, dopo una lunga riflessione sulle profonde trasformazioni dell’attuale scena artistica.
Dal 2007 è quotidianamente in onda su Radio Classica. E la sua trasmissione «Il pianista» è divenuta un punto di riferimento per gli appassionati. Attratto dai rapporti fra musica, individuo e società, ha scritto anche una serie di libri che riguardano non solo l’interpretazione pianistica («Da Benedetti Michelangeli alla Argerich»), il repertorio («Gli indispensabili. 30 capolavori per pianoforte da ascoltare almeno una volta nella vita»), l’esegesi del testo («Le ultime sonate di Schubert – Contesto Testo Interpretazione») e l’approfondimento monografico («Schubert. Le opere»), ma anche i rapporti fra musica e politica («Soviet Piano. I pianisti dalla rivoluzione di ottobre alla guerra fredda»).
Insomma, molto più di un artista: un intellettuale a tutto tondo che con lo spettacolo «Sulle corde di Rameau» si propone di rappresentare in forma scenica la propria attitudine alla ricerca e al dialogo tra i linguaggi.
L’appuntamento è organizzato in collaborazione con l’associazione «Le Colonne» di Brindisi. Biglietti 10 euro (prevendita inclusa). Info pianolab.me – 080.4301150.