“La visione di sviluppo di una città non può limitarsi a migliorare la viabilità di qualche strada, consentire di realizzare parchi nelle cave dismesse e di avere il parrucchiere nelle zone di campagna.
Il sindaco Ancona abbia il pudore di fermare questo scempio a fini elettorali e lasciare la programmazione del territorio all’Amministrazione che verrà tra pochi mesi”.
Il consigliere regionale Giacomo Conserva interviene dopo la “conferenza stampa in pompa magna convocata per presentare quello che dovrebbe essere il Documento più importante per il presente e il futuro della città senza che gli elaborati fossero a disposizione. Purtroppo il Sindaco Ancona, nonché assessore alla urbanistica (delega che ha tenuto saldamente per 10 anni) non ci ha dato mai contezza delle motivazione per le quali l’ufficio tecnico resta in una fase di stallo, oberato da 2000 pratiche in attesa di essere evase. Né ancora oggi si comprendono altre scelte, come l’ostinazione di voler portare il prossimo 31 marzo in aula consiliare il Pug approvato con delibera di giunta pochi giorni fa, con la Commissione convocata sul tema per il 29, il 31 e il 3 aprile. Come si fa – continua Conserva – a progettare, investire, scommettere su Martina in questa situazione? In questi anni tutto ciò che di buono è stato realizzato consentendo a Martina Franca di essere una meta turistica lo dobbiamo a imprenditori lungimiranti e coraggiosi, i quali però ancora una volta vengono lasciati da soli da questa Amministrazione. Non è corretto presentare una delibera di giunta con il nuovo Piano urbanistico generale, peraltro a fine legislatura, e dire in conferenza stampa che laddove il consiglio comunale non dovesse adottarlo se ne assumerebbe la responsabilità. La responsabilità di cosa? Il sindaco uscente e assessore all’Urbanistica ha l’unico obiettivo di poter dire in campagna elettorale di aver realizzato, come l’ha definito, il progetto dei progetti. Complimenti all’autostima!
Ma anche laddove l’assise comunale dovesse adottarlo a maggioranza, con tutti i dubbi e le perplessità’ del caso, ci saranno poi i 60 giorni per le osservazioni dei cittadini, alle quali sarà il nuovo consiglio comunale, democraticamente eletto, a dover dare interlocuzione.
E sarà sempre compito della nuova legislatura aprire il confronto con la Regione e dover dare i conti con le osservazioni o addirittura le bocciature che da Bari dovessero arrivare.
Mi pare quindi più corretto e rispettoso delle dinamiche della democrazia che siano i consiglieri della prossima legislatura a programmare il futuro della città. Anche perché, entrando più nel merito delle NON scelte di questo Piano, va rilevato che non ci sono servizi, non c’è visione di aree di sviluppo, di supporto al turismo e alle attività produttive più in generale. Va bene lo showroom per l’alta moda: ma per il manifatturiero, un’eccellenza del nostro territorio, cosa si vuole fare? Le imprese turistiche come si mettono in rete? Come si agevola l’imprenditoria locale? Come si vuole supportare la qualità della nostra gastronomia? Cosa si sta immaginando per le nuove generazioni in termini lavorativi e di socialità? Il Pug è il Documento più importante di una città perché è fatto anche di scelte politiche consapevoli che richiedono visione e coraggio”