In Italia si vive peggio. A rivelarlo è il “Rapporto 2008 sulla qualità della vita” di ItaliaOggi, che misura il livello di benessere nelle province italiane. Secondo l’indagine c’è un arretramento generale dal 2007: in 55 province su 103 quest’anno la qualità della vita è risultata scarsa o insufficiente. E questo è il dato peggiore degli ultimi sei anni. Ad essere colpiti, rispetto al passato, sono soprattutto i centri del Nord Ovest, dimostrando così che nel nostro Paese esiste non solo una polarizzazione Nord-Sud (che è stata confermata), ma anche una spaccatura Est-Ovest al Nord.
Calo al Nord Ovest. Mentre la situazione è rimasta piuttosto stabile nel Nord Est, nel centro e nel Mezzogiorno, è crollata nel Nord Ovest. Milano e Torino, ad esempio, hanno perso alcune posizioni in classifica rispetto al 2007. Il livello della vita è stato giudicato “scarso” in 11 province e “insufficiente” in una, mentre è “accettabile” in 8 e “buono” in 4. Una netta differenza con il Nord Est, dove in 14 sono state classificate come “buone”, 8 come “accettabili” e non c’è nessuna area che abbia preso voti negativi.
In cima alla classifica. La Toscana, il Trentino Alto Adige, l’Emilia Romagna e in generale il Centro Nord sono le regioni dove di vive meglio. Al top della lista generale c’è Siena, che si attesta come la città in cui si sta meglio per servizi, lavoro, ambiente, sicurezza, mancanza di disagio sociale, popolazione, tempo libero e tenore di vita. Si vive bene anche a Trento e Bolzano, rispettivamente seconda e terza.
Maglia nera. L’ultimo posto della classifica è occupato da Agrigento, preceduta da Enna e Napoli. Ma è tutto il Sud ad uscire con punteggi bassissimi, con le prime province, Campobasso e Bari, solo al 41esimo e 48esimo posto.
Le grandi città. Lieve peggioramento generale anche per i centri urbani della penisola. In particolare, Torino cede 12 posizioni e scivola al 50esimo posto, Milano va dal posto numero 29 al 31. Napoli rimane statica in coda (dal 102 al 101), invece Roma avanza molto e passa dal 58esimo al 29esimo posto.
Tenore di vita. Milano riconquista la prima posizione, in cima si piazzano soprattutto le province di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. La situazione complessiva è in parziale arretramento. E la frontiera del benessere in questo caso taglia nettamente il Nord dal Centro Sud.
Criminalità. E’ Bologna la provincia meno sicura, agli antipodi c’è invece Matera, che conferma la sua situazione di eccellenza. Genova conta il maggior numero di borseggi, Modena e Savona di furti d’auto e in appartamento. A Napoli si concentrano le rapine, a Isernia le truffe, a Crotone gli omicidi. La situazione generale è comunque in peggioramento, perché 4 province in più rispetto al 2007 sono piombate nella categoria assegnata alla maggiore criminalità.
Servizi. La provincia di Aosta è quella che ne offre di più ai cittadini, seguita da Udine e Siena. Il fanalino di coda è Prato. Siracusa è la provincia che mette a disposizione più insegnanti, Grosseto più medici ospedalieri, Crotone più posti letto nei centri di cura. Senza tante sorprese, nelle prime 50 posizioni della classificata riservata ai servizi prevalgono le province di dimensioni medio-piccole dell’Italia centro-settentrionale. Fuori, invece, le grandi città del Centro-Nord.
Lavoro. L’apripista, per il terzo anno consecutivo, è Cuneo, seguita da Bolzano e Modena. L’Emilia Romagna in generale è nel gruppo di eccellenza. Il Nord Est mantiene il ruolo trainante per quanto riguarda l’occupazione. Statici il Centro e il Sud. Male tutte le province laziali, eccetto Viterbo. La disoccupazione si fa sentire soprattutto ad Agrigento; i fallimenti di imprese sono più frequenti a La Spezia. Parma brilla per il suo tasso di occupazione (72,4%).
Ambiente. E’ un settore in cui si è registrata un’evoluzione positiva. La qualità ambientale è risultata buona o accettabile in un numero superiore di province rispetto al 2007 e si è attenuato il divario tra Settentrione e Meridione. Ai vertici della classifica c’è il Verbano-Cusio-Ossola, seguono Belluno e Mantova, chiude Siracusa.
Popolazione. In quest’ambito c’è una sostanziale stabilità. Bolzano mantiene la pole position, nelle sedici posizioni di coda figurano solo province dell’Italia settentrionale, con Biella ultima. Tuttavia, si registra una ripresa del trend della natalità al Nord, dove però le aree che si collocano nelle prime posizioni sono quelli con una rilevante presenza di lavoratori immigrati.
Disagio sociale e personale. E’ ai livelli minimi ad Avellino, Caserta e Trapani, cresce al Centro Nord. In questo caso si conferma un trend che ItaliaOggi aveva notato già negli anni scorsi: al contrario di quanto si potrebbe pensare, in coda rimangono le province in cui il livello di benessere è più elevato, in testa quelle più svantaggiate quanto a benessere materiale.
Tempo libero. Al top c’è Firenze, che è la provincia che conta il maggior numero di associazioni. Ancona è prima per l’offerta di palestre, Sondrio per i cinema, Parma per le librerie. In generale, il Sud ha un’offerta scarsissima e si consolida l’espansione del polo del tempo libero in Liguria e Friuli-Venezia Giulia. Una dimensione, quella del tempo libero, che manifesta nel complesso una spiccata vivacità.
Fonte: Repubblica