È di 2709811,50 metri quadrati la superficie complessiva del territorio martinese sottoposta a tassa di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani per l’anno 2010, secondo le varie categorie. La tariffa determinata è la medesima applicata per il 2009 e gli importi complessivi saranno di 6027910,80 euro, con riduzioni che si applicano per varie categorie. La tariffa copre per l’83% il costo del servizio. Rammentiamo la tariffa stabilita dall’amministrazione comunale:
Abitazioni private, ripostigli familiari: 1,95 euro/mq;
alberghi, ristoranti, pensioni, case di riposo, sedi di collettività, campeggi: 8,71 euro/mq;
supermercati, empori, grandi magazzini: 8,71 euro/mq;
teatri e cinematografi, sale da ballo anche all’aperto: 16,95 euro/mq;
circoli, sale da gioco: 4,34 euro/mq;
studi professionali in genere ed uffici privati, locali sedi di enti pubblici: 4,59 euro/mq;
ospedali, istituti di cura pubblici e privati per superfici che non producono rifiuti speciali: 8,34 euro/mq;
negozi in genere, aree adibite a banchi di vendita: 7,59 euro/mq;
autorimesse, aree destinate a parcheggi di autoveicoli a pagamento: 4,34 euro/mq;
stabilimenti, edifici ed opifici industriali ed artigiani per superfici che non producono rifiuti tossici e nocivi: 3,85 euro/mq;
scuole di ogni ordine e grado: 0, 86 euro/mq;
caserme, istituzioni religiose, culturali, politiche, sindacali, stazioni ferroviarie: 4,86 euro/mq;
banche ed istituti di credito: 41,66 euro/mq;
distributori di carburante: 4,34 euro/mq;
impianti sportivi coperti e no: 4,86 euro/mq;
cabine telefoniche e simili: 4,86 euro/mq;
depositi, rimesse private e simili quasi costantemente chiusi senza accesso al pubblico: 4,31 euro/mq.
In merito alle decisioni dei giorni scorsi sulla tassa rifiuti, anche in rapporto ai ricorsi pendenti per le annualità del passato e al dibattito politico in corso al riguardo, il sindaco Franco Palazzo dichiara: “l’illegittimità (eventuale) di un provvedimento può essere sancita solo in sede di giudizio amministrativo. Le sentenze della commissione tributaria non dichiarano illegittima la delibera con cui la giunta comunale nel 2006 provvide all’aumento Tarsu, ma si limitano a disporne la disapplicazione, in caso di accoglimento dei ricorsi presentati dai contribuenti. Ogni sentenza di commissione tributaria si riferisce a un caso singolo. Fra l’altro, il diverso orientamento di varie sezioni in sede di commissione tributaria, ha recentemente visti respinti i ricorsi di alcuni contribuenti ritenendo legittime le ingiunzioni di pagamento e sancendo, a carico dei ricorrenti, anche 400 euro di spese cadauno. Tutto ciò, fermo restando l’impegno ad una equa tassazione che è primario obiettivo dell’amministrazione comunale”.