Squid Game: una serie TV prodotta da Netflix che sta spopolando sui social e sta avendo un successo mondiale. Al centro della serie, un gioco mortale cui partecipano centinaia di persone con problemi finanziari, che accettano uno strano invito a una competizione fatta di giochi per bambini come ‘1,2,3 stella’, ma dove chi perde muore. E’ vero che Netflix suggerisce la visione della serie a utenti sopra i 14 anni di età, eppure Squid Game è diventata virale, anche tra i bambini. Tanti casi di violenza nelle scuole e nelle famiglie da parte di bambini e adolescenti dopo la visione di questa serie. Qualche giorno fa un’associazione di genitori ha lanciato una petizione online per fermare la serie poiché troppa violenta e pericolosa per i più piccoli. Ma possiamo davvero attribuire la responsabilità dello spopolare di questo fenomeno tra i minori ad una serie, uguale a tante altre pellicole cinematografiche? Oppure siamo davanti ad una vera e propria emergenza educativa, che richiede una rieducazione in primis dei genitori nella gestione del proprio rapporto con i figli e del rapporto dei propri figli con gli strumenti tecnologici?
Qual è, dunque, il rapporto tra l’educazione e la nuova era tecnologica? Qual è l’impatto educativo delle nuove tecnologie sui bambini e sui ragazzi? Qual è il ruolo delle famiglie in questa nuova era?
19 novembre alle ore 19 sulla piattaforma Zoom ID 87507434933.
Ospiti della serata:
– Mariaconcetta Rossiello , Ricercatrice in Didattica e Pedagogia speciale, Pedagogista clinico e Mediatrice Familiare
– Pierpaolo Patruno , Ingegnere Informatico
– Maria Maggi , Psicologa e Psicoterapeuta.
Modera Chiara Convertini