Riportiamo di seguito una nota stampa a firma del Presidente dell’associazione “La Città Possibile”, Giancarlo Mastrovito, in merito alla vicenda del cantiere sequestrato dal Corpo Forestale in zona Montetullio che prevedeva la realizzazione di 54 appartamenti. Questo il testo della nota:
– Si è appreso da fonti certe del sequestro cautelare giudiziario del cantiere edile relativo al Permesso di Costruire n. 56/2010, rilasciato alla Aquaro Costruzioni s.n.c., per la realizzazione di un complesso residenziale in zona Montetullio.
L’associazione “La Città Possibile” nel maggio 2010, relativamente alla questione, aveva già inviato una nota agli organi di stampa, regolarmente pubblicata, con cui esprimeva preoccupazione per il rilascio di Permessi di Costruire, nella fattispecie quello rilasciato alla Aquaro Costruzioni s.n.c, in zone edificabili sprovviste di piani urbanistici esecutivi e gravate da vincoli paesaggistico e ambientali.
Si metteva in evidenza che l’attuazione di zone, se pur edificabili ma sprovviste di piani urbanistici esecutivi, alterava gli equilibri per un corretto e ordinato assetto pianificatorio generale e condizionava l’impegno di risorse pubbliche relativamente alle opere di urbanizzazione necessarie a seguito della nuova antropizzazione.
Nello specifico, infatti, aree destinate a edilizia economica e popolare, inserite nel P.E.E.P. comunale (Piano L.167/62 già scaduto) e utilizzate come aree residenziali private, risultano prive di regolamentazione urbanistica attuativa e particolareggiata, normativamente necessaria per la loro attuazione, così come prescritto dall’art. 17 delle norme di attuazione del P.R.G. vigente di Martina Franca.
Come già evidenziato nella scorsa nota, solo con un piano urbanistico esecutivo è possibile stabilire cosa costruire, come costruire, con quale dotazione di infrastrutture viarie e di servizi e soprattutto con quale tipo di convenzionamento legare il pubblico al privato.
A ciò si devono aggiungere i problemi connessi alla fattibilità e alla sostenibilità dell’intervento in zone territoriali esterne al centro abitato, altamente delicate dal punto di vista paesaggistico e vincolistico ambientale, che solo una pianificazione urbanistica può e sa affrontare.
Dobbiamo ricordare che il nostro è un Comune che non ha mai adeguato il proprio P.R.G. vigente alla L.r. 56/80, alla L.r. 20/2001, né tantomeno alle norme del PUTT/PA approvate dalla Regione Puglia circa dieci anni or sono.
Ad intervento edilizio avviato si configura un duplice danno: uno diretto alla comunità martinese che subisce l’alterazione e la trasformazione di un ambito territoriale vincolato paesaggisticamente e ambientalmente, l’altro diretto ad una impresa che possedendo terreni edificabili ne rivendica legittimamente l’attuabilità nelle modalità in cui ritiene.
In tale situazione l’Amministrazione Comunale di Martina Franca possiede evidenti responsabilità facilitate anche dal colpevole e indifferente silenzio di Provincia e Regione. –
Associazione “La Città Possibile”
Il Presidente Giancarlo Mastrovito