Nel 2009 sono state 41 le denunce di abuso relative a 43 persone accusate e a 52 vittime, con un lieve decremento rispetto al 2008. È quanto emerge dal rapporto annuale 2009-2010 della National Catholic Safaguarding Commission (Ncsc), diffuso dalla Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles. 18 delle 52 vittime hanno asserito di aver subito abuso nel corrente anno, mentre 20 denunce riferiscono a fatti risalenti agli anni ’70 e anche prima. Delle 43 persone accusate di abuso, 26 appartengono al clero o sono religiosi, 7 sono volontari, 7 sono parrocchiani e 3 dipendenti. Tutte le denunce sono state segnalate alle autorità competenti e 24 di queste non hanno avuto seguito, per 17 invece c’è un’indagine in corso. Nell’azione di contrasto agli abusi messa in campo dalla Ncsc, il rapporto segnala che nel 2009 sono stati conclusi 79 ‘accordi di cura’ tra la Chiesa e persone ritenute a rischio individuando di concerto attività e limitazioni tali da minimizzare il rischio di recidiva. In molti casi questi accordi sono stati redatti anche con la Polizia e data la natura di questo ambito, il Rapporto ribadisce che sul rispetto di questi si vigilerà in maniera rigorosa.
“È importante continuare su questa linea di intervento – ha affermato W. Kilgallon Obe, presidente della Ncsc – non dobbiamo ritenerci soddisfatti del lavoro svolto. Per il futuro dobbiamo focalizzare la nostra attenzione sulle risposte da dare a coloro che hanno subito abusi”. Conforta, in tale prospettiva, che il 97% delle parrocchie inglesi, nel 2009, si era dotato di un rappresentante per la salvaguardia dall’abuso e l’implementazione del dialogo della Commissione con associazioni e rappresentanti delle vittime di abuso per trovare le vie migliore per trattare i fatti. Tra le altre priorità fissate per il 2010 – 2011 la Commissione evidenzia l’impegno a controllare che gli ordini religiosi attualmente non collegati ad essa siano coinvolti in questo lavoro di controllo.
agensir