Le reazioni politiche all’approvazione del bilancio 2010 – Lo Stradone

Le reazioni politiche all’approvazione del bilancio 2010

MARTINA FRANCA – Di seguito riportiamo alcune note stampa inviate alle redazioni giornalistiche dagli esponenti politici a seguito della seduta dell’ultimo Consiglio Comunale di Martina Franca, che ha visto l’approvazione del bilancio preventivo 2010. Ognuno di essi offre, ovviamente, il proprio punto di vista.
Riportiamo i commenti di Michele Marraffa (Consigliere Comunale PdL), Vito Pastore (coordinatore Udc), Romano Del Gaudio (Consigliere comunale PD) e Luca Carrieri (Co-coordinatore PdL)

MICHELE MARRAFFA (CONSIGLIERE COMUNALE PDL)

“Volutamente in questi mesi sono rimasto in pubblico silenzio, evitando alcun tipo di intervento sulla stampa locale, perché già conoscevo l’esito scontato di questo ‘film’.
Il bilancio è stato approvato, mettendo in luce i problemi all’interno del mio e di altri partiti, ma più in generale all’interno della politica locale.
Non era necessario muovere i falchi per garantirsi la presenza dei numeri necessari all’approvazione di un bilancio che ha evidenziato le spaccature di numerose formazioni politiche, peraltro quelle maggiormente rappresentative.
Le cause della rottura vanno ricercate nell’assenza del ruolo dei partiti (voluta da qualcuno), intesi questi ultimi, come forma democratica di rappresentazione popolare.
Occorre aumentare il confronto e il dialogo attraverso lo sviluppo delle idee, non è possibile andare avanti con le trattative private.
Provocatoriamente sosterrei di essere felice per il via libera a questo bilancio, la cui mancata approvazione, vorrei ricordarlo, avrebbe mandato tutti noi a casa, ma credo che non si possa assolutamente parlare di nuovo corso politico perché alcuna nuova maggioranza è venuta fuori da questa votazione.
Si continuerà, così come avvenuto sino ad ora, attraverso trattative con i singoli, che altro non sono che l’altare sacrificale sul quale viene immolata la politica e l’interesse del pubblico cittadino. Questa amministrazione ha annullato il ruolo dei partiti, e credo che così facendo si ammazzi anche il principio giuridico che legittima il nostro essere rappresentanti popolari nella massima assise comunale, in quanto eletti grazie ad esso.
Ogni cittadino ha oggi tutti gli strumenti utili a giudicare l’operato di coloro i quali hanno davvero a cuore le sorti della nostra città, perché occorre non dimenticare che lo scioglimento anticipato del Consiglio avrebbe comportato, al di là del Commissario prefettizio, una nuova tornata elettorale in primavera che avrebbe visto ridotto il numero di consiglieri eleggibili (da 30 a 24) e dei posti in giunta (da 10 a 6). Questo significa che molti di noi avrebbero rischiato di rimanere fuori da ogni gioco politico, ma mi chiedo in tutto questo dove sia finito il principio di tutela dell’interesse pubblico. Questa logica personalistica non interessa al cittadino. Ognuno di noi se avrà operato bene sarà ri-eletto, in caso contrario è bene che si resti a casa. Poco interessa infatti all’elettore il nome del consigliere comunale, interessa invece che questo badi al bene della comunità.
In merito alla questione Tarsu, sono felice per la riduzione della tassa rifiuti, ma ritengo che questo non sia sufficiente.
Così come ho sostenuto lo scorso anno quando si voleva destinare parte dell’avanzo di amministrazione al maggior costo del conferimento dei rifiuti, anche per questo bilancio sostengo che la destinazione di altri fondi nei confronti del costo per lo smaltimento dei rifiuti non rappresenti la soluzione alla questione.
Quando alcuna voce potrà essere destinata a tale scopo, cosa faremo? Taglieremo risorse ai servizi sociali, al turismo, o a cos’altro?
Occorre pertanto mettere da parte le politiche populiste e demagogiche e pensare ad una programmazione seria.
Lo scorso anno dissi che il problema Tarsu si sarebbe verificato anche per quest’anno e così è stato, ma nel frattempo alcuna soluzione al problema 6è stata trovata. Io dico, come ho sempre sostenuto, che occorre un nuovo capitolato di appalto per la raccolta dei rifiuti. L’ho detto quando ero assessore all’ambiente e l’ho ribadito a gran voce in occasione dell’ultimo convegno organizzato dall’associazione Asterisco al quale ho partecipato come relatore.
La politica deve saper guardare lontano, non è più possibile trovare soluzioni provvisorie e palliative ai problemi, ma per fare tutto ciò occorrono le persone”.

VITO PASTORE (COORDINATORE UDC)

E’ stranoto a tutti che l’UDC è passato all’opposizione tre anni fa quando il sindaco Palazzo e la sua amministrazione, voltarono le spalle alle famiglie martinesi e le caricarono di tasse, come quella della TARSU che aumentò del 70 per cento in una sola botta per anno. Per questo motivo l’UDC uscì dalla maggioranza e dalla giunta, e ha continuato la sua lotta in nome dei cittadini martinesi: 1) per eliminare gli sprechi della gestione amministrativa; 2) ridurre di conseguenza,con quello che si recuperava, le super- tasse che Palazzo imponeva ogni anno a famiglie, aziende, studi professionali, eccetera; insomma, a tutti.
Anche quest’anno lo stesso Palazzo, pur privo di una maggioranza che si dichiari tale, ha proposto al Consiglio comunale l’approvazione del suo bilancio di previsione per l’anno 2010 confermando l’aumento della tassa rifiuti del 70 per cento per tutti, per racimolare soldi da spendere per spese irragionevoli o vietate dalle leggi o che si potrebbero evitare, addirittura migliorando i servizi. La risposta dell’UDC è stata immediata e convincente. La sua linea politica, infatti, è stata interpretata alla grande dai suoi due consiglieri comunali, l’avv. Paolo D’Arcangelo capo gruppo e il rag. Franco Mariella esperto in materia di bilanci e tributi, i quali hanno presentato in Consiglio un’ articolata proposta da mettere a votazione per dire no e cambiare quanto ingiustamente voluto dal sindaco.
Hanno chiesto di cancellare tutto l’aumento del 70 per cento della tassa rifiuti e di compensarlo sia con la riduzione di premi ingiustificati e indennità varie ai dirigenti comunali, e sia con la soppressione dell’affidamento, ad alto costo, a società esterna del servizio dispendioso e anche iniquo di accertamento e riscossione dei tributi che può essere svolto, invece, dai dipendenti comunali
Il Consiglio ha approvato la proposta UDC, anche senza Palazzo il quale non l’ha votata, continuando a difendere la sua. Nonostante, e questo va detto, che anche l’assessore al personale Piero Marinò, gli avesse proposto di ridurre gli aumenti al personale dirigente perché ritenuti illegittimi.
Alla fine, quindi, l’UDC ha avuto ragione: i Martinesi pagheranno meno tasse comunali per l’anno in corso, grazie al lavoro egregiamente compiuto dai suoi due consiglieri. Si può dire: Palazzo bocciato, l’UDC promosso.
Mentre resta immutato l’impegno politico dell’UDC di mandare a casa per il bene di Martina, Palazzo e quello che resta della “sua”amministrazione. (Vito Pastore)

ROMANO DEL GAUDIO (CONSIGLIERE COMUNALE PD)

“Ero assente al consiglio comunale al termine del quale è stato approvato il bilancio preventivo 2010 per motivi di famiglia inderogabili, e non come qualcuno ha detto perchè in disaccordo con il mio partito del PD”. La posizione di Romano del Gaudio è netta e precisa, e nel puntualizzare il motivo della sua assenza, osserva come “questa amministrazione sarebbe comunque andata avanti”, anche se lui fosse stato presente alla seduta, perchè in tal caso “ci sarebbe stato qualcuno del Pdl o di questa pseudo-maggioranza che comunque avrebbe apportato il proprio contributo affinché la maggioranza stessa avesse i numeri necessari per l’approvazione”. Nel sottolineare questo aspetto, Del Gaudio ribadisce che il Pdl “deve ammettere la propria incapacità nel governare la città” e che il problema sta nella maggioranza, visto che il Sindaco è stato eletto proprio da loro. “Guarda caso, osserva Del Gaudio, “sette esponenti del Pdl hanno approvato il bilancio, continuando a portare avanti questi giochi con cui si utilizzano a vicenda”. Il problema vero, osserva l’esponente del PD, è che “da quindici anni il Pdl (già FI e AN) ha in mano questa amministrazione, non ha mai portato nulla di positivo per la città e continua a giocare con il futuro dei cittadini”. Per quanto riguarda il Partito Democratico, invece, “c’è unità di intenti, in quanto tutti noi vogliamo che questa città venga governata bene e, se la maggioranza non è in grado di farlo, sia essa stessa a determinare lo scioglimento del consiglio comunale, e non cerchi in noi la stampella”. Oltre a ciò, continua Del Gaudio, “il PD vuole che vengano presi provvedimenti utili per la città”. A tal proposito, per esempio, visto che i suoi esponenti Gianni Florido e Donato Pentassuglia sono rispettivamente commissario dell’Ato e presidente della commissione regionale di ecologia e ambiente, per settembre verranno portate avanti dal PD diverse iniziative nella città e avanzate proposte in consiglio comunale per risolvere una volta per tutte il problema della Tassa sui rifiuti. Tutto ciò, conclude il consigliere comunale del PD, “nell’intento di presentarsi alla città come un partito in grado di governarla, a differenza del Pdl che, essendo davvero spaccato al suo interno, la sta portando alla deriva con i suoi continui litigi e giochetti”. (Romano Del Gaudio)

LUCA CARRIERI (CO-COORDINATORE PDL)

Continuiamo a verificare come vi siano ripetuti proclami da parte di esponenti della PDL senza che gli stessi siano concertati con le varie componenti confluite e facenti parte sostanziale e fondamentale della PDL. Il partito nelle sue più alte rappresentanze regionali e provinciali ha già precisato che lo scrivente “ è al pari del sen. Lino Nessa, co-coordinatore del Pdl di Martina Franca” ed è pertanto “ parimenti impegnato, in spirito di piena condivisione a definire le rappresentanze istituzionali ed amministrative del partito, all’uopo coinvolgendo tutti i suoi consiglieri comunali. Ogni iniziativa che non tenga conto di questi dati oggettivi deve considerarsi assunta a titolo personale.” Le recenti autorevoli esternazioni e proclami di considerare taluni consiglieri comunali del Pdl fuoriusciti dal partito sono da considerare improprie e non riconducibili agli organismi di coordinamento del partito .
Lascia molto da pensare, come rappresentanti istituzionali “locali” abbiano sentenziato la fuoriuscita dalla PDL di coloro i quali hanno messo in pratica le direttive impartite dal partito in tempi non sospetti e non ancora cambiate, senza, peraltro, cosi come da statuto del PDL, averne l’autorità.
Plaudiamo al senso di responsabilità della maggioranza dei consiglieri comunali del PDL che ha permesso l’approvazione del Bilancio Consuntivo 2008 e del Bilancio di previsione del 2010.
Consideriamo di estrema rilevanza ed importanza la destinazione dell’avanzo di amministrazione del 2008 a riduzione della tassa rifiuti. Nello stesso tempo la decisione di ridurre la tassa rifiuti nel Bilancio 2010 mediante la rivisitazione delle risorse destinate ai dirigenti, costituisce una importante presa di posizione verso la gestione del personale dirigenziale del Comune, data la nota problematica, che dura da molti anni, riguardo la esosa spesa, che il Comune ha sempre sostenuto sin’ora, anche in tempo di crisi.
Infine, condividiamo appieno il concetto che il partito non sia una giostra, ma, purtroppo, è stato utilizzato in questi ultimi tempi proprio come una “Quintana”, con decisioni dubbie e scontri politici interni che hanno molto da invidiare alle cavalleresche “giostre” del periodo medievale. (Luca Carrieri)