In Puglia con la pandemia com’è cambiato il mercato in termini di numero e di tipologia di piscine?
Ce lo spiega Bruno Maggi, Amministratore MD Group srl, società titolare di Teknoposcine e Nadira, la prima specializzata nella costruzione di piscine, mentre la seconda realizza centri benessere e private SPA.
“La pandemia ha stravolto le nostre abitudini quotidiane e il nostro stile di vita. Inevitabile che tutto questo abbia avuto delle ripercussioni anche sul mercato delle piscine. Ma, come sempre, da tutte le crisi possono nascere anche delle nuove opportunità.La Puglia, ormai da anni, è meta ambita di stranieri che decidono di acquistare un trullo, una vecchia dimora, una masseria che possa essere trasformata in residenza estiva per le vacanze, ma anche come investimento da mettere in rendita come struttura ricettiva.
La pandemia ha ulteriormente modificato queste abitudini e consolidato la percezione della Puglia come luogo del ‘buon vivere’.
Oggi gli investimenti immobiliari si spingono nella direzione della ricerca di un luogo sicuro in cui trasferirsi, eventualmente anche in maniera definitiva, per lavorare in smart working con periodi medio lunghi di permanenza che possano conciliare il tempo per il lavoro oltre a quello destinato al tempo libero e alle tante occasioni di svago che solo la Puglia è in grado di offrire. Questa regione, infatti, con le sue campagne, le sue zone rurali e i grandi spazi verdi riesce a garantire elevati standard di qualità della vita, con la possibilità di mantenere quel distanziamento che non è possibile trovare nella vita delle grandi città.
In questo contesto è inevitabile che anche il mercato della piscina si sia modificato, allargando i propri confini da una domanda esclusivamente outdoor a una che prevede anche soluzioni indoor. Tutto questo lo si riscontra nella sempre maggiore richiesta di minipiscine, spesso ricavate all’interno di piccoli spazi in grado di regalare momenti di comfort e relax anche nei mesi più freddi, da cui scaturisce come conseguenza diretta una vera e propria destagionalizzazione della piscina e quindi del suo mercato con ricadute i cui effetti si continueranno a misurare anche nei prossimi anni”.
(Publiredazionale)