Un bilancio di 10 anni di Amministrazione. Ecco l’ultimo discorso dei ceri del sindaco Franco Ancona – Lo Stradone

Un bilancio di 10 anni di Amministrazione. Ecco l’ultimo discorso dei ceri del sindaco Franco Ancona

Franco Ancona

Ecco il discorso pronunciato dal sindaco di Martina Franca, Franco Ancona, durante la sua ultima Offerta dei ceri ai santi patroni Martino e Comasia.


Saluto il Vescovo Monsignor Filippo Santoro che ringrazio per l’attenzione, ancora una volta, riservata alla nostra comunità cittadina.

Eccellenza, la Sua benedizione sulla Città di Martina Franca, in occasione delle celebrazioni in onore dei Santi Patroni Martino e Comasia, ci assiste nel cammino di ripresa da percorrere insieme dopo l’intenso, difficile periodo vissuto.

Saluto, con affetto, il rettore della Basilica Don Peppino Montanaro, il vice parroco Don Alessandro con il comitato feste e i loro collaboratori impegnati nell’organizzazione di questa cerimonia che consente di ritrovarci, sebbene in numero ridotto, per esprimere la tradizionale offerta dei ceri ai Santi Patroni.

Rinnoviamo questo secolare appuntamento che testimonia la fiducia con cui i cittadini si stringono attorno alle istituzioni civili ed ecclesiastiche per condividere i valori fondanti della propria identità civile, religiosa e culturale sotto lo sguardo di San Martino e di Santa Comasia che da secoli proteggono questa nostra Terra.

Ringrazio per la loro presenza l’Assessore Regionale, Donato Pentassuglia, il Consigliere Regionale Giacomo Conserva, i Consiglieri comunali e la Giunta, le autorità civili, militari e le forze dell’ordine. Le associazioni di protezione civile presenti.

Un saluto particolare al Comandante del 16° Stormo dell’Aeronautica Militare, Colonnello Antonio Pellegrino. Sappiamo che è in partenza per nuovi prestigiosi incarichi. Lo ringraziamo per la grande disponibilità offerta in questi anni in cui ha cooperato con la nostra Protezione Civile, in particolare per aver prontamente fornito le tende attrezzate per accogliere in sicurezza i cittadini nell’Ospedale della Valle d’Itria.

Un affettuoso saluto al Presidente della Fondazione Paolo Grassi, Franco Punzi, impegnato in questi giorni assieme a tutto lo staff nell’organizzazione della 47esima edizione del Festival della Valle d’Itria, che sarà inaugurato il prossimo 17 luglio. Edizione che quest’anno ha un titolo di evocazione biblica: “Fiat Lux”.

 Presidente, ci auguriamo che questo sia un “nuovo inizio” non solo per il Festival della Valle d’Itria ma anche per tutto il mondo dell’arte e della cultura, attivo nella nostra Città, ma fortemente compresso negli scorsi mesi a causa della pandemia. 

Un abbraccio di festa e di gioia giunga ai cittadini che partecipano a questa Cerimonia, a coloro che non potendo essere presenti la stanno seguendo in diretta Tv e a tutti i cittadini che in questi giorni visiteranno la Basilica per esprimere la devozione ai Santi Patroni.

Illustri ospiti, dopo i primi difficili mesi del 2020, a settembre siamo stati travolti dalla seconda ondata della pandemia che ha colpito duramente la provincia di Taranto e anche la nostra Città.

Il territorio ionico ha pagato un prezzo altissimo in termini di contagi e decessi.

Nonostante questo, nonostante la gravità della situazione fosse sotto gli occhi di tutti è stato comunque necessario adottare iniziative per limitare al minimo forme di assembramento e conseguenti possibilità di contagio.

Troppo spesso le rivendicazioni per una presunta limitazione di libertà sono apparse come oltraggiose agli occhi della parte di comunità sofferente.

Il mio pensiero va ai concittadini che hanno lottato contro questo male invisibile, soprattutto a coloro che ne sono stati vinti e alle loro famiglie, alle quali ci stringiamo in un forte abbraccio.

Come Amministrazione abbiamo lavorato per alleviare i disagi dei nostri cittadini con interventi che si sono rivelati di importante supporto all’azione messa in campo dall’Azienda Sanitaria Ionica.

Abbiamo messo a disposizione il foro boario di Ortolini per effettuare i tamponi direttamente in auto e attivato convenzioni con i laboratori autorizzati per la somministrazione gratuita di test antigenici-rapidi agli studenti, al personale scolastico e alle loro famiglie in caso di sospetta infezione.

Abbiamo affrontato la fase vaccinale adeguando e rendendo disponibile il Centro Servizi di Piazza d’Angiò che è diventato uno degli hub provinciali a servizio dei cittadini di Martina Franca e Crispiano.

La qualità del servizio offerto ai cittadini viene quotidianamente garantita non solo dal personale medico e infermieristico impegnato nelle vaccinazioni, che ringrazio, ma anche dal sistema di Protezione Civile comunale e dalla rete delle associazioni di volontariato che stanno svolgendo una preziosa attività di accoglienza dei cittadini nella struttura.

 

Sappiamo che il vaccino è l’unico strumento a nostra disposizione nella lotta contro il virus. L’unico modo che abbiamo per tornare alle nostre vite e far ripartire l’economia.  Bisogna vaccinarsi per se stessi e per gli altri perché i vaccini evitano lo sviluppo di forme gravi di malattia, salvano vite umane e riducono la pressione sugli Ospedali, divenuti vere e proprie trincee, dove medici e infermieri hanno lavorato senza sosta per fornire l’assistenza necessaria a chi ha avuto bisogno di cure.

A tutti loro va la nostra gratitudine per l’instancabile dedizione dimostrata nei mesi più duri appena passati.

Ciascuno di noi è chiamato a spendersi per recuperare la residuale diffidenza di alcuni cittadini verso il vaccino.

Consentitemi di cogliere questa occasione per rivolgere un appello a chi ancora nutre delle perplessità chiedendo di avere fiducia nella scienza e di vaccinarsi.

 

Cari concittadini,

Il virus ha messo a dura prova le nostre vite, ha interrotto la socialità, ha aumentato le fragilità e le disuguaglianze sociali, ha provocato perdita di posti di lavoro in modo particolare per i lavoratori e, ancor più, le lavoratrici precarie.

Diversi nuclei familiari sono stati esposti agli effetti economici derivanti dal perdurare dell’emergenza epidemiologica e sono stati impossibilitati persino all’acquisto di generi di prima necessità.

Grazie al lavoro dei nostri Servizi Sociali e alla generosità di tanti concittadini e alla stessa Caritas siamo riusciti ad assicurare misure urgenti di solidarietà alimentare a 795 famiglie, oltre al sostegno ai fitti.

L’aiuto alle famiglie è fondamentale ma la ripartenza passa soprattutto dalle attività economiche che generano lavoro.

In linea con le disposizioni nazionali, le imprese sono state esentate dal pagamento della tassa di occupazione di suolo pubblico. Il Consiglio Comunale, inoltre, ha modificato il regolamento per l’allestimento di bar e ristoranti all’aperto semplificando la richiesta delle autorizzazioni, dando una mano, sempre nei limiti delle competenze e delle possibilità che ha un Comune, a una categoria di impresa duramente colpita dalla pandemia.

Un provvedimento che è stato condiviso dall’intera assise comunale, che ringrazio.

Abbiamo azzerato l’ultima rata della tassa sui rifiuti alle attività che sono state costrette alla chiusura e a quelle che hanno avuto un’attività ridotta a causa delle restrizioni. La Tari è stata ridotta anche alle strutture ricettive a conduzione familiare.

L’emergenza sanitaria non è terminata, la lotta al virus richiede ancora serietà e unità. Di pari passo occorre che “insieme” riusciamo a mobilitare le risorse morali e materiali per guardare al dopo, e iniziare a costruirlo.

 

Next Generation EU è il piano per la ripresa europea. Un piano per le prossime generazioni. Un’occasione unica per superare l’esperienza della pandemia e indirizzare la nostra economia verso un modello più sostenibile. Questa è la sfida che oggi è chiamato ad affrontare chi vuole assumersi l’onere di guidare la comunità cittadina o la Nazione con la consapevolezza che i costi di queste scelte dovranno essere ripagati dalle prossime generazioni.

Ai giovani dobbiamo in primis garantire un percorso formativo all’altezza delle loro aspettative per il futuro.

Conosciamo bene le difficoltà che il mondo della Scuola ha dovuto affrontare negli scorsi mesi. Anche in questo caso la risposta è stata eccezionale da parte di dirigenti e insegnanti che si sono adoperati per “buttare il cuore oltre l’ostacolo” e raggiungere in ogni modo i propri studenti, dimostrando un grande impegno etico-professionale nel garantire il diritto costituzionale all’istruzione.

Superata questa fase, lo sforzo di tutti deve convergere per assicurare ai nostri giovani il recupero delle occasioni perse in questo tempo, per affrontare con serenità i percorsi di vita che sceglieranno con l’intento, non solo, di conseguire la soddisfazione personale ma anche di dare un contributo al progresso della collettività.

Ancora una volta sono i più giovani a pretendere scelte chiare sulle grandi questioni, come quella ambientale.

In uno dei recenti incontri con le scuole cittadine in cui ci presentavano le loro riflessioni nell’ambito del percorso del Manifesto Verde di Martina Franca, gli studenti, per definire la loro generazione hanno usando l’espressione “noi siamo: nativi digitali e nativi ambientali”.  E di fatto lo sono.

Il Pianeta che speriamo è una scommessa urgente ed entusiasmante. L’ambiente, il lavoro, il futuro del Pianeta sul quale ci è stato donato di vivere potranno conoscere nuove armonie. Partendo dal riconoscere che #Tuttoèconnesso. E che ciò comporta nuove responsabilità e nuovi orizzonti per ciascuno.”

Cari concittadini, autorità, queste non sono parole mie ma sono le sue parole del nostro Vescovo riportate all’interno delle Linee di preparazione per la 49° Settimana Sociale dei Cattolici italiani che si terrà a Taranto dal 21 al 24 ottobre prossimo.

Mi ha colpito il motto che è stato scelto per questo importante evento di riflessione del mondo cattolico: #Tuttoèconnesso.

#Tuttoèconnesso nella consapevolezza che non può esserci progresso senza la cooperazione degli uomini verso un obiettivo comune ma anche senza eguaglianza e giustizia sociale. In questo è opportuna la scelta di coniugare il tema dell’ambiente con quello del lavoro e del futuro.

Sulla tutela e sulla messa in sicurezza dell’ambiente in questi anni di Amministrazione abbiamo concretamente operato.

Molto lavoro è ancora da fare ma dobbiamo essere riconoscenti ai nostri concittadini che con il loro impegno hanno consentito un riciclo dei rifiuti che partendo dal 3%, di 10 anni fa, oggi è stabilmente al 70 %. Dobbiamo ancora migliorare ma possiamo essere soddisfatti di aver raggiunto questo risultato.

Sappiamo anche che la scarsità dell’acqua è la prospettiva drammatica indotta dal cambiamento climatico.

In molti punti della Città abbiamo realizzato impianti che raccolgono l’acqua piovana, la depurano e la restituiscono pulita alla falda profonda. Di tanto i cittadini hanno contezza perché quei luoghi non si allagano più in occasione di piogge abbondanti. A tal proposito, a breve partirà un nuovo cantiere nei pressi della stazione ferroviaria.

Con caparbia determinazione abbiamo lavorato per ottenere una moderna depurazione delle acque reflue per preservare le falde acquifere ed è prossima alla realizzazione una prima rete di distribuzione delle acque depurate nelle campagne in agricoltura.

Si chiude così un ciclo di sostenibilità ambientale dell’acqua su un territorio collinare lontano dal mare. Un impegno perseguito per l’intero decennio.

Per tutto questo lavoro ho avuto i consigli generosi di un amico ingegnere che il Covid ci ha portato via e che non ho avuto modo di ringraziare abbastanza.

Nei prossimi giorni, a conclusione di un percorso anche questo decennale, la sostituzione di tutte le lampade della pubblica illuminazione con nuove lampade a basso consumo.

Tutte le scuole hanno avuto un intervento di efficientamento energetico più o meno completo.

Sul fronte della mobilità sono in atto molteplici azioni per facilitare la trasformazione verso un modello di Città più sostenibile e, quindi, più competitiva nello scenario globale.

L’attivazione delle “zona 30” nelle aree circostanti le scuole; i percorsi pedonali protetti per dare attuazione al progetto Pedibus che consente ai bambini di andare a scuola a piedi; la creazione di posti bici; la sosta gratuita per i veicoli elettrici; l’avvio dei servizi di sharing per la micro mobilità elettrica; l’acquisto in corso di bus a minore impatto ambientale; l’avvio nell’ottobre 2020 della Zona a Traffico limitato per il centro storico che ha ridotto di circa il 50% il transito di veicoli non autorizzati ed eliminato, quasi del tutto, il fenomeno della sosta non consentita.

Acqua, rifiuti, efficientamento energetico, mobilità’, queste azioni sono la cifra della transizione ecologica che la Città ha percorso negli ultimi 10 anni e che ancora può percorrere verso traguardi più alti grazie all’impegno dei cittadini e delle istituzioni comunali e regionali.

 

Eccellenza reverendissima, cari concittadini,

consentitemi di esprimere la mia più grande ammirazione e gratitudine ai tanti imprenditori che proprio nel periodo più buio e difficile della pandemia non si sono scoraggiati  e hanno cominciato a tessere una fitta rete di relazioni per preparare il futuro.

Insieme a loro, in alleanza con il Salento, abbiamo dato vita alla fondazione che si è aggiudicata l’Istituto Tecnico Superiore per il Made in Italy e il Sistema Moda di cui la nostra Città è sede capofila.

I nostri giovani potranno frequentare un ente di alta formazione e specializzazione che fa incontrare la ricerca, grazie all’Università del Salento, la scuola, con l’Istituto Majorana, insieme alle nostre aziende del settore tessile abbigliamento.

In questo fermento di attività si inserisce l’iniziativa di CNA Federmoda Puglia per un evento organizzato insieme all’Istituto per il commercio estero che si svolgerà in settembre e che porterà a Martina e nella Valle d’Itria numerosi e qualificati operatori nazionali e internazionali che ruotano intorno alla moda. L’evento è stato presentato nei giorni scorsi alla Camera di Commercio di Taranto.

Nei distretti Urbani del Commercio già operativi nella nostra Città è entrata l’associazione Ho.Re.Ca. che unisce la categoria della ristorazione, dei bar, del catering e degli esercizi similari.

Anche in questo caso, come nei comitati spontanei di quartiere, operatori commerciali hanno fatto squadra condividendo un percorso di rappresentanza e di crescita.

Non possiamo dimenticare gli allevatori che animano un altro comparto strategico della nostra economia.

Dopo un travagliato iter burocratico, il Ministero delle Politiche Agricole ha concesso, finalmente, lo scorso maggio, il prestigioso riconoscimento di “Ente selezionatore” all’Associazione Nazionale Allevatori del cavallo delle Murge e dell’asino di Martina Franca. Ora l’associazione è l’Ente responsabile della realizzazione dei programmi genetici del cavallo di razza Murgese e dell’asino di Martina Franca e le strategiche banche dati dei libri genealogici saranno trasferite alla nostra Associazione di Martina Franca.

Martina diventa ora, grazie alla passione dei suoi allevatori, il baricentro nazionale dell’allevamento di queste due razze e il Foro Boario di Ortolini potrà essere la loro casa naturale.

Sono solo alcuni esempi di resilienza, come si usa dire oggi. Per me sono esempi di voglia di lavorare e di lottare per ciò in cui si crede.

 

Eccellenza, concittadini,

con la ripresa del turismo, siamo impegnati a presentare ai numerosi turisti e visitatori una città accogliente e bella, aperta alla collaborazione con i comuni della Valle d’Itria, della quale Martina resta la regina indiscussa per la sua ricchezza di beni culturali e ambientali e per le capacità del suo popolo.

Il profilo culturale della Città continua a crescere e la città è stata riconfermata dal Ministero dei Beni culturali, per il prossimo biennio, “Città che legge”. Ed è nata in città la Fondazione “Nati per leggere” per stimolare la lettura da 0 a 6 anni, prevedendo il dono di un libro per i nuovi nati che completerà la predisposizione di una Biblioteca per bambini e famiglie.

Il Palazzo Ducale torna ad ospitare diverse e qualificate mostre tra le quali quella dedicata a Domenico Carella, autore degli affreschi che impreziosiscono le Sale Nobili del Palazzo e che sarà inaugurata lunedì 5.

 

Eccellenza reverendissima

penso di esprimere i sentimenti della Città  nel  ringraziarla per l’iniziativa da lei voluta di restaurare il convento annesso alla Chiesa di San Francesco di Paola e i locali dell’ex Seminario. Un’opera benemerita che restituirà all’intera comunità religiosa e non solo, un bene culturale di straordinaria bellezza aperto alla scena della Valle d’Itria.

Non credo sia semplice coincidenza ma vera e propria sintonia di visione progettuale se contemporaneamente l’Amministrazione comunale ha in corso un intervento sull’ex convento delle Carmelitane adiacente alla Chiesa della Madonna del Carmine e ha consegnato i lavori per la ristrutturazione di Piazza Mario Pagano antistante la Chiesa di San Francesco d’Assisi. Le auto saranno spostate in un parcheggio interrato, liberando il sagrato.

Ringrazio i Padri della Consolata per aver agevolato con la loro disponibilità la realizzazione dell’opera.

Sono luoghi di grande valenza culturale destinati ad accrescere gli spazi di socialità per la comunità e che i cittadini apprezzano rinsaldando il loro legame con le istituzioni laiche e religiose.

Quando saranno completati i due nuovi parcheggi in costruzione i cittadini del centro storico e le attività commerciali che lo animano potranno avere quegli spazi che il meraviglioso dedalo di strade non offrono nonostante siano state liberate dalle auto da quando è entrata in funzione la disciplina della Zona a Traffico Limitato.

I numerosi investimenti in infrastrutture di cui ha beneficiato la Città in questo decennio non si sarebbero potuti ottenere senza un Consiglio Comunale pronto a intervenire adottando gli atti di propria competenza.

Consiglio comunale che presto sarà convocato con al primo punto l’atto di indirizzo per la costituzione di una Unione dei Comuni della Valle d’Itria.

Nelle scorse settimane ho incontrato i Sindaci di Locorotondo, Alberobello e Cisternino per avviare l’iter dell’Unione dei Comuni.  Si tratta del primo nucleo costitutivo di un progetto che potrà, nel futuro, allargare i propri confini.  L’obiettivo principale è quello di ricostituire quel nucleo fondativo che ha come comune denominatore la Valle d’Itria e i trulli e, utilizzare al meglio la variegata programmazione europea di investimenti prevista per i prossimi anni. Martina Franca, Locorotondo, Alberobello e Cisternino rappresentano un territorio fortemente omogeneo per storia, paesaggio e cultura.

Eccellenza, reverendo Rettore, autorità civili e militari, cari concittadini questo é l’ultimo anno che ho il privilegio di parlare davanti a voi nella nostra meravigliosa Basilica Monumento Messaggero di Pace.

Nel 2012, all’inizio di questo cammino amministrativo ero fortemente preoccupato dalle sofferenze di questa Città che, per lunghi anni, aveva subito immobilismo amministrativo e si caratterizzava per il tono di litigiosità della politica e del suo distacco dai bisogni dei cittadini.

In questi anni abbiamo lavorato per la stabilità del Governo della Città, per superare la faziosità, la litigiosità e porre al centro di ogni scelta fatta la legalità e il bene della comunità. Questa è stata la mia personale missione che ho cercato di interpretare assieme a tutto il Consiglio Comunale e alla Giunta.

Abbiamo un ultimo tratto di strada da compiere, molto impegnativo.

Durante le celebrazioni per la festa della Repubblica il nostro Presidente Mattarella ha detto che “questo è il tempo dei costruttori. E che ora dobbiamo preparare il futuro”.

Nei prossimi mesi il Consiglio Comunale potrà prospettare e discutere con la Città il nuovo progetto urbanistico.

Nuove regole chiare e trasparenti, riportate in forma digitale in modo che da tutto il mondo possano vedere il nostro territorio, studiato particella per particella, con i suoi beni culturali e ambientali, la sua potenzialità, e decidere dove e come investire su di esso.

L’attuale zona industriale potrà cambiare pelle accogliendo nuove destinazioni produttive.

Una nuova vasta zona industriale potrà essere destinataria di nuovi investimenti supportati dalle facilitazioni della Zona Economica Speciale.

Intanto, il Consiglio Comunale ha già individuato un tracciato di circonvallazione che l’ANAS sta progettando e quanto prima sarà sottoposto al vaglio della Valutazione di Impatto Ambientale che tale opera richiede.

Nel vasto agro della Città, ove si stanno trasferendo quote crescenti di popolazione, saranno finalmente consentiti e legalizzati gli esercizi di vicinato di cui i cittadini hanno bisogno.

Sarà previsto un premio a chi elimina le brutture, che pure ci sono, e restituisce bellezza al nostro paesaggio.

In città la nuova edilizia dovrà necessariamente accompagnarsi alla realizzazione dei servizi e degli spazi sociali per i residenti.

Sono solo alcune delle scelte che il Consiglio Comunale dovrà vagliare e assumersi la responsabilità di adottare. Un progetto di tutti e per tutti, senza distinzione dei ruoli.

Questi impegnativi traguardi possono essere raggiunti se continuiamo a coltivare un clima di cooperazione.

 

I martinesi durante i difficili mesi attraversati dalla pandemia hanno dato, ancora una volta, dimostrazione della capacità che ha questo nostro popolo di reagire alle avversità, superarle, migliorarsi e di guardare con fiducia al futuro.

Consentitemi di dire che sono onorato di poter rappresentare questa comunità al cospetto del nostro Vescovo.

Con questi pensieri termino, vi ringrazio per l’accoglienza e per l’ascolto e rinnovo l’augurio di una buona festa patronale a tutti.

 

Buona festa.