Il Documento Strategico del Commercio di Martina Franca non può essere modificato se non a seguito di un tavolo di confronto e concertazione con le rappresentanze delle categorie.
È questa la posizione espressa da Confcommercio Martina Franca nella riunione tematica (l’8 giugno scorso) convocata dall’ assessore alle attività produttive, Bruno Maggi, su richiesta della delegazione comunale della Associazione.
Presenti per il Comune: il dirigente dell’area, Giuseppe Mandina, il funzionario Orazio Soleti, e per Confcommercio: il presidente della delegazione comunale, Roberto Massa e la delegata della categoria Fida Confcommercio, Veronica Scatigna.
Il Piano Strategico del Commercio, come è noto, è al centro di un vivace dibattito politico, che vede consiglieri comunali impegnati su posizioni contrapposte in merito alla necessità di rivedere il regolamento, apportarvi modifiche che consentano l’apertura di nuove attività nel centro storico.
Argomento delicato dal quale dipendono gli sviluppi futuri di un’area urbana strategica di indiscusso valore sociale, culturale e turistico- economico.
“Noi riteniamo che – commenta Roberto Massa – la questione non possa che essere oggetto di un confronto con le istituzioni interessate peraltro previsto, come obbligatorio, dalle normative in vigore. La Confcommercio, avendo come duplice obiettivo la tutela degli interessi delle categorie rappresentate, ed i più ampi progetti di sviluppo della città, è aperta alle diverse possibili proposte, purché frutto di confronto e di analisi. In ragione di ciò il processo concertativo non può che essere il metodo corretto per procedere ad ogni eventuale intervento di modifica del D.S.C., come d’altra parte già avvenuto in fase di approvazione.”
Concludendo: “ […]la Confcommercio – è quanto verbalizzato a termine della riunione – propone che l’eventuale aggiornamento del Documento Strategico del Commercio, qualora necessario, avvenga sulla base di studi appositamente effettuati, con l’obiettivo di analizzare in modo approfondito ed oggettivo tutti i dati […] suddivisi per le diverse aree del comune al fine di attuare la migliore programmazione e pianificazione in relazione alle peculiarità socio /economiche del territorio.”