«La questione acqua per l’agricoltura è troppo importante e deve essere gestita con due obiettivi, innanzitutto: garantire una distribuzione efficiente e adeguata su tutto il territorio regionale in base alle differenti esigenze territoriali e colturali; assicurare prezzi sostenibili ed equi anche laddove, per le caratteristiche del terreno, occorre un quantitativo maggiore».
È la CIA Agricoltori Italiani della Puglia, attraverso le dichiarazioni del suo presidente Raffaele Carrabba, a intervenire su una questione sempre più vitale per il comparto primario pugliese. Sotto la lente d’ingrandimento dell’organizzazione agricola, la gestione della risorsa idrica da parte dei Consorzi di Bonifica.
«È giusto che siano i Consorzi di Bonifica a gestire l’irrigazione e che lo facciano con l’autogoverno dei produttori. In Capitanata il sistema funziona efficacemente, ma laddove l’azione dei consorzi risulti farraginosa e poco efficiente, occorre un intelligente cambio di rotta», ha aggiunto Carrabba.
«Non è equo che l’acqua per l’irrigazione abbia lo stesso identico prezzo in tutto la Puglia, perché ci sono terreni e tipologie di colture che necessitano di maggiori quantità di risorsa idrica: questo significa che, in diversi punti della regione, ci sono produttori costretti a sopportare costi complessivi molto superiori alla media e difficilmente sostenibili. Questo accade soprattutto dove i terreni sono sabbiosi e, soprattutto nei mesi estivi, necessitano di molta più acqua rispetto a tipologie di terreno capaci di trattenere meglio l’acqua. Per questo motivo crediamo che abbia ragione l’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia, quando sostiene che la gestione vada lasciata direttamente agli agricoltori. Inoltre bisogna intervenire eliminando costi inutili ed eccessivi che pesano sulla gestione dei consorzi».