LOCOROTONDO – Riceviamo e pubblichiamo questa nota da parte di Giuseppe Campanella, Giornalista già Sindaco di Locorotondo, Dirigente sindacale e Presidente del CESM – Centro per l’Educazione Sociale nel Mezzogiorno.
Questa cittadina della Valle d’Itria, sta vivendo, in questi mesi, una storia incredibile: il finanziamento comunitario dell’Area Vasta «Valle d’Itria» – relativo al Primo Stralcio, di euro 1.895.000, della misura 7.1, sistema parcheggi – è stato destinato dall’attuale Amministrazione Comunale, con il tacito consenso della Regione Puglia, per la realizzazione di un progetto che prevede la demolizione della piazza centrale del centro urbano, antistante il Palazzo Municipale (Piazza Moro) con la conseguente rimozione e sicura “morte”,(se trapiantati), dei sedici lecci che la circondano, oggi di oltre 60 anni di vita, – protetti dal decreto legislativo n. 42 del 22 gennaio 2004 (codice dei beni culturali)- , come ha chiarito, con apposita relazione tecnico-scientifica il prof. Francesco Macchia, già docente di Botanica e direttore dell’Orto Botanico dell’Università degli studi di Bari.
La volontà popolare
La protesta dei cittadini, con una petizione popolare di oltre 1200 firme, le assemblee cittadine, l’intervento di 20 organizzazioni sindacali e di categorie, riunite nel Comitato Civico “Città Futura” e che operano sul territorio e rappresentano il paese reale, ha portato ad un primo risultato: la «revoca» non solo della delibera consiliare n. 41 del 20 aprile 2010 che istituiva n. 400 posti-auto a pagamento, con gestione affidata, per 25 anni, ad un «privato», ma anche della delibera della Giunta Comunale (n. 16 del 4 febbraio 2010), che approvava l’assurdo progetto della demolizione della Piazza e la “morte” dei lecci esistenti.
I parcheggi a pagamento
La scelta dei parcheggi a pagamento era, infatti, scaturita dalla prevista partecipazione del predetto «privato» alla realizzazione del cosiddetto ed improprio “Progetto di riqualificazione della piazza” – opera pubblica dell’importo di euro 3.000.000, di cui euro 1.895.000 con i fondi dell’Area Vasta – 1° stralcio – ed euro 1.105.000 dal gestore dei parcheggi. Eliminato il cofinanziatore, il sindaco Giorgio Petrelli nei vari incontri aveva assicurato che avrebbe revocato la delibera GM n. 16/2010 e riapprovato un progetto più ridotto, della Piazza, utilizzando solo il finanziamento dell’Area Vasta.
Un nuovo progetto con gli stessi danni
Il 20 maggio scorso, con delibera n. 62, la Giunta Comunale, senza ascoltare più le organizzazioni, come da impegno assunto, ha provveduto a riapprovare il progetto, questa volta, di euro 1.895.000, prevedendo ancora la demolizione della Piazza, con la sottostante e solidissima struttura in cemento armato del parcheggio, costruito nel 1979/80 per custodire i mezzi comunali (scuolabus, auto dei vigili urbani e deposito attrezzi) e la rimozione dei lecci. La Giunta Petrelli così operando, continua a sbagliare e a disattendere la volontà popolare, più volte espressa in questi mesi, di utilizzare saggiamente il finanziamento comunitario (euro 1.895.000) riqualificando la Piazza con la ripavimentazione e un nuovo arredo; la messa in sicurezza del parcheggio seminterrato esistente e la realizzazione di un nuovo, ampio parcheggio a raso, in Via Martina Franca, nei pressi dell’Ecomuseo a servizio dei cittadini del centro storico e dei turisti. Il progetto, infatti, del parcheggio a raso di Via Martina Franca (importo euro 1.000.000) risulta peraltro inserito, come prioritario, fra le opere pubbliche dell’Area Vasta “Valle d’Itria”
La proposta del Comitato Civico “Città Futura”
Non servono tante parole per comprendere la validità della proposta del Comitato Civico “Città Futura”, presieduto da Domenico Minno, che parte, innanzitutto dalla valutazione di non sprecare soldi con sbagliate e dispendiose demolizioni, scavi nel centro del paese, fermo per mesi di tutte le attività, possibili danni e pericoli vari alla stabilità stesso Palazzo Comunale attiguo alla Piazza, ecc. Se aggiungiamo che i finanziamenti dell’Area Vasta dovrebbero servire a realizzare un effettivo sviluppo socio-economico del paese, si può affermare che, “demolendo e ricostruendo”, questo obiettivo non è assolutamente raggiungibile, dopo aver pedonalizzata la piazza, per un ridotto numero di posti-auto in più nel seminterrato esistente. Il Comitato ha espresso la sua assoluta contrarietà alla demolizione della piazza e alla rimozione dei lecci ed ha invitato le istituzioni competenti (Presidenza e Assessori Regionali, Prefetto, Associazioni Ambientalistiche e di Tutela del Patrimonio Storico,Corpo Forestale dello Stato, Ministero Beni Culturali e Sovrintendenza di Puglia) ad intervenire per scongiurare l’insano progetto del Comune di Locorotondo.
Il silenzio della Regione Puglia
Si registra, purtroppo, da mesi, stranamente, una scarsa attenzione delle predette Autorità sulla irresponsabile scelta dell’Amministrazione Comunale in ordine all’utilizzo dei fondi comunitari. Un silenzio che non può trovare alcuna giustificazione.
Consiglio Comunale con gli Assessori Regionali
I consiglieri di minoranza hanno, intanto, attivato la procedura prevista dal Regolamento delle sedute consiliari, per una convocazione urgente, del Consiglio Comunale, con la partecipazione degli Assessori Regionali al Bilancio, Urbanistica e Lavori Pubblici, per esaminare la “proposta” del Comitato Civico. Non è esclusa nei prossimi giorni una “Giornata di Protesta cittadina” contro la demolizione della piazza e rimozione dei lecci.