La scorsa settimana, nella Sala Consiliare di Palazzo ducale si è tenuto un meeting sul tema “Viaggio gastronomico e delle tradizioni nella Valle d’Itria”, un evento organizzato dall’ “Università dell’età Libera”. Da sempre l’Università innesta processi comunicativi per dare continuità allo sviluppo della cultura locale che si fonda sia sulla tradizione che sull’identità di ciascuno, divenendo una ‘cerniera’ fra tradizione e innovazione. “Già da alcuni anni-commenta il presidente Angela Spalluto Desiati- nei nostri corsi studio, l’Università cura la trattazione dei temi legati alle tradizioni locali, al territorio, alla enogastronomia, quindi ben volentieri ha patrocinato la presentazione del libro “La Cucina della Valle d’Itria dei Trulli” che traccia un percorso storico e delle tradizioni culinarie del territorio e ci aiuta a riscoprire l’importanza della cucina tradizionale fatta di sapori semplici e sani, resa ricca e variegata dalla fantasia e dall’intuito delle nostre antenate che si affaccendavano fra le pentole”. A presentare il volume è stato Piero D’Errico, delegato dello Slow food di Cisternino, paese delle due autrici del libro, Rosa e Carmela Calella, proprietarie dell’Hotel-Ristorate “Aia del Vento”, che durante la manifestazione hanno parlato della passione perla buona cucina. Le due sorelle, sin da ragazze, hanno coltivato e perfezionato l’amore per la buona tavola, dedicandosi interamente e con infinita passione, a questa affascinante arte e, quindi, consapevoli che l’arte culinaria è un patrimonio da tutti. “La cucina è sempre stata una nostra passione-ha dichiarato una delle sorelle Calella- dopo anni di esperienza abbiamo capito che era giunto il momento di mettere insieme tutti i nostri appunti sparsi un po’ ovunque e raccolti nel tempo. Nasce così il libro, “La cucina della Valle dei Trulli”, che si ripropone di riscoprire quei sapori che la cucina moderna, piuttosto sbrigativa, come il ritmo della vita, spesso dimentica. La tradizione è da sempre legata al cibo, è vero oggi tutti ci possiamo permettere di cucinare ciò che più desideriamo in qualsiasi momento ma mi piace pensare che nella maggior parte delle case le tradizioni gastronomiche delle festività si rispettino ancora: non c’è Natale senza pettole, non c’è Pasqua senza taralli glassati. Spero che le nostre ricette facciano appassionare anche chi non ama stare in cucina ma vi garantisco che stare davanti ai fornelli può essere anche un divertimento”. Insomma, un elogio agli antichi sapori e alla tradione. Assente al meeting il Sindaco Franco Palazzo che era impegnato nella consueta processione per la festa, appena trascorsa, di San Martino.
Valeria Semeraro, Extra Magazine