Presentata l’edizione 2010 del Festival della Valle d’Itria – Lo Stradone

Presentata l’edizione 2010 del Festival della Valle d’Itria

MARTINA FRANCA – I tre titoli d’opera scelti dal nuovo Direttore Artistico, Alberto Triola, ben rappresentano gli ambiti culturali e i valori drammaturgici e musicali alla base della proposta del Festival: il Barocco, il Belcanto romantico, il Novecento.
Si apre con “Napoli Milionaria!” della coppia Eduardo De Filippo–Nino Rota: l’opera andata in scena, con la regia dello stesso Eduardo, al Festival dei Due Mondi, a Spoleto, nell’ormai lontano 1977, da allora non è stata mai più riproposta, nonostante si tratti della trasposizione in musica di uno dei testi eduardiani più popolari, densa di grandi valori drammatici ben sottolineati dalla ricchezza dell’invenzione musicale di Nino Rota. La scelta del titolo anticipa di un anno le celebrazioni del centenario della nascita del compositore milanese, legatissimo alla Puglia e a Bari dove ha diretto per anni il Conservatorio, ma anche uno dei primi sostenitori del Festival della Valle d’Itria. A Martina Franca, proprio in quel 1977, il maestro Rota è stato protagonista, dirigendo il concerto con la prima esecuzione delle sue liriche su testo di Rabelais.
Si prosegue con “Gianni di Parigi” di Gaetano Donizetti (1797-1848). Il Festival torna alla sua più consolidata tradizione, quella del repertorio belcantistico ottocentesco; una riproposta che includerà pagine inedite e arie alternative di una delle più brillanti e ispirate opere del repertorio cosiddetto semiserio, caratterizzata da un incalzante ritmo teatrale che alterna scene di irresistibile comicità a pagine di autentico virtuosismo vocale. L’opera ha avuto in tempi moderni una sola ripresa al festival donizettiano di Bergamo nel 1988, ma merita di rientrare a pieno titolo nel repertorio.
L’ultima opera in cartellone, “Rodelinda” di Georg Friedrich Haendel (1685-1759), sarà un’autentica prima assoluta in Italia. A 285 anni dalla sua composizione, infatti, mai in Italia si era messo in scena il capolavoro haendeliano, applaudito sui palcoscenici di tutto il mondo e considerato uno dei maggiori capisaldi del teatro barocco.
Ai tre titoli d’opera si affiancheranno numerosi concerti, che saranno anche replicati in altre città pugliesi. Due gli appuntamenti sinfonici: il primo dedicato alla Russia, il secondo incentrato su uno dei più antichi esempi di melologo, il “Pygmalion” di Jiri Benda (1722-1795); un concerto di musica sacra, replicato nelle cattedrali pugliesi, dedicato ad Alessandro Scarlatti (1660-1725), uno dei padri della scuola napoletana, di cui ricorre il 350mo anniversario della nascita; cinque i concerti vocali: tre formeranno un ciclo dal titolo “Novecento e oltre” e comprendenti musiche che vanno da Strauss a Stravinski a Berio, insieme a compositori contemporanei con due commissioni di nuovi lavori a giovani compositori italiani, mentre gli altri due saranno dedicati rispettivamente ai “Canti polacchi” di Chopin, nel bicentenario della nascita e a uno dei più ammirati cantanti castrati del ‘700, il martinese Giuseppe Aprile (1732-1813), in omaggio al 700mo anniversario della fondazione della città.
Infine troveranno spazio una produzione affidata a giovani talenti, che abbina l’inedito accostamento fra Pergolesi (1710-1736), in occasione delle celebrazioni del 300mo anniversario della nascita, e Offenbach (1819-1880), ma anche l’istituzione del Premio Rodolfo Celletti, che sarà assegnato a una personalità di spicco del belcanto nei nostri giorni.