«Siamo convinti che i ricercatori siano una parte fondamentale della comunità universitaria e siamo convinti che dopo trent’anni in cui non è definito il loro status giuridico abbiano il diritto a che questo stato giuridico sia definito e a vedere valorizzato il loro ruolo e quello che fanno».
Lo ha detto il rettore dell’Università di Bari, Corrado Petrocelli che ha partecipato all’assemblea dei ricercatori pugliesi che si sono riuniti a Bari. «Noi abbiamo puntato sui ricercatori nel momento in cui abbiamo assunto solo ricercatori in questi anni – ha detto – invertendo il rapporto che c’era con i professori ordinari».
Per Petrocelli, i ricercatori universitari hanno diritto a «vedere meccanismi e soprattutto risorse certe per un passaggio di carriera di quelli che lo meritano, cioè di quelli che conseguiranno l’abilitazione scientifica nazionale. Sono sempre stato convinto di questo – ha detto ancora – e sono disposto a sostenerlo. È la linea difficile che noi stiamo intraprendendo in questo ateneo e che evidentemente dà fastidio a molti fuori di qui e a molti dentro qui. Sino a quando possiamo noi teniamo duro».
Intanto, questa mattina, come in tutte le altre città d’Italia, gli studenti dell’Università di Bari hanno occupato la sede dell’Ateneo impedendo l’accesso al personale docente e amministrativo e bloccando anche le attività didattiche. Gli studenti hanno chiesto una conferenza di ateneo e una conferenza regionale e il ritiro degli aumenti previsti per le tasse universitarie.
All’esterno dell’edificio si sono raggruppati oltre ai manifestanti – tra loro anche personale amministrativo e ricercatori – anche diversi studenti fuorisede che, giunti in città per partecipare alle lezioni, hanno trovato le porte dell’Università chiuse e hanno espresso disappunto.
In contemporanea, nella vicina sede della facoltà di giurisprudenza l’assemblea dei ricercatori.
L’occupazione di oggi arriva dopo una ventina di giorni di occupazione simbolica attuata con un presidio dagli studenti nelle facoltà di Scienze politiche, Matematica e Lettere. In una nota gli studenti «rilanciano pertanto l’appello a tutti gli studenti contrari alla distruzione e dequalificazione dell’istruzione pubblica a mobilitarsi in vista della riunione del Consiglio di Amministrazione della nostra università che si terrà il 25 maggio prossimo». «Di fronte al silenzio – affermano – diverremo sempre più forti».
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