L’Assessorato alle Politiche Sociali, Laboratorio “La Città dei Bambini”, in collaborazione con i referenti delle istituzioni scolastiche e delle organizzazioni del privato sociale aderenti al Progetto, nello scorso mese di novembre 2009, in occasione della giornata dei Diritti dei Bambini, aveva dato avvio ad una serie di iniziative, alcune delle quali sono proseguite per tutto l’anno scolastico 2009/2010 impegnando bambini, scuole ed associazioni, in diverse attività.
Quest’anno era stato proposto come tema di riflessione e filo conduttore delle varie iniziative il “diritto alla vita e a sviluppare in modo completo la propria personalità”, sanciti dall’art. 6 della Convenzione ONU dei Diritti dei Bambini, con l’obiettivo di invitare tutti a riflettere sul valore della vita, la vita che è dono, sempre.
Una delle attività previste dal programma e che ora si avvia alla conclusione è quella del Laboratorio teatrale “La Città dei bambini”, rivolto a bambini con disabilità e non, finalizzato alla realizzazione di uno spettacolo teatrale tratto dal libro “Il principe del Lago” di Claudio Imprudente, uno scrittore diversamente abile impegnato sul tema dell’accoglienza e del rapporto con le persone diversamente abili.
In data 18 maggio 2010, presso il Teatro “Verdi”, lo spettacolo “Il Principe del lago” sarà messo in scena secondo il seguente programma:
– ore 9.30 e ore 10.30: spettacoli riservati ai bambini delle scuole primarie e delle scuole secondarie di 1° gr. della città e ad alcune classi dell’Ist. Prof. “Motolese”;
– ore 20.30: spettacolo aperto a tutti.
Il Laboratorio Teatrale “La Città dei Bambini” attivato per il secondo anno consecutivo, è stato condotto dal regista Pasquale Nessa, in collaborazione del Circolo S. Allende “L’Arcallegra”, che ha offerto la disponibilità della struttura e del proprio personale educativo.
Il Laboratorio ha visto settimanalmente l’assidua partecipazione di un gruppo di 20 alunni provenienti dalle diverse scuole primarie, secondarie di 1° grado della città e dell’Ist. Prof. “A. Motolese” che ininterrottamente, da dicembre 2009 a maggio 2010, si sono messi in gioco con la consapevolezza che il teatro, attraverso storie, parole e musiche, può essere uno strumento utile per abbattere frontiere e contribuire a creare modi nuovi di pensare e di vedere le cose: tutto questo, è da sottolineare, in orario extra-scolastico.
In scena saranno presenti anche gli allievi del corso di recitazione tenuto dallo stesso regista Pasquale Nessa presso la scuola di ballo “Tropical Style”: questi, aggiuntisi nelle ultime settimane, provengono dalle diverse realtà scolastiche e lavorative del territorio.
Per la riuscita del laboratorio, importante è stato l’apporto delle allieve dell’Ist. “Motolese”, alcune impegnate attivamente nella recitazione, altre impegnate come assistenti di scena e di regia. Di una di esse, Selene Marangi, è il disegno utilizzato nella realizzazione grafica della locandina dello spettacolo. Altri allievi dell’istituto “Motolese”, infine, garantiranno, come sempre del resto, il servizio hostess e stewards durante gli spettacoli previsti in data 18 maggio 2010.
Già nel novembre scorso, bambini e adulti della città avevano avuto modo di incontrare Claudio Imprudente, l’autore del libro da cui la bravissima Annalisa Milanese ha tratto il testo teatrale, nel corso di un convegno organizzato dalle associazioni “AIDA” , “AMAR Down” e “ARPHU”, convegno che aveva visto momenti di confronto nelle diverse scuole del territorio ed un momento comune a tutti nella Basilica di San Martino.
L’idea di sviluppare il tema dell’accoglienza e dell’integrazione delle persone disabili attraverso il linguaggio teatrale, nasce proprio dall’aver conosciuto Claudio Imprudente, uno scrittore capace di comunicare ed esprimere la ricchezza del suo pensiero muovendo solamente gli occhi, unico movimento del corpo che riesce a compiere autonomamente.
Claudio Imprudente è sicuramente un esempio per tutti noi per la forza con la quale ha saputo affrontare le diverse difficoltà che la vita gli ha riservato, per la capacità di andare avanti e non arrendersi al pensiero comune che lo avrebbe magari voluto rassegnato ed in disparte, per la determinazione con la quale ha saputo valorizzare le sue diverse abilità.
L’attività teatrale – di per sé una esperienza profonda e coinvolgente – è potuta diventare, per la ricchezza dei contenuti che ha trattato, spazio di confronto e di arricchimento reciproco riuscendo a rappresentare, per tutti i partecipanti, tra cui anche diversi alunni con disabilità, una opportunità di crescita unica per conoscere, comprendere ed accogliere la ricchezza della diversabilità nei vari contesti di vita.