di Ottavio Cristofaro
La notte cancella via tutto, persino il dolore di un padre che sopravvive al figlio. Ieri mattina se n’è andato in silenzio, nel sonno, Paolo Aquaro, decano e Maestro dei giornalisti di Martina Franca. Classe 1937, avrebbe compiuto 83 anni a fine luglio. Una vita dedicata al giornalismo e al mondo dell’informazione, da protagonista e testimone del complesso processo di trasformazione ed evoluzione dei media. Ha scritto praticamente per tutti i giornali della provincia di Taranto ed è stato il maestro di molti professionisti dell’informazione. Per anni ha lavorato al Quotidiano, mentre più di recente la sua firma riempiva le pagine del Puglia Press, dopo aver ricoperto anche ruoli attivi di prestigio nell’Ordine dei giornalisti della Puglia.
Paolo (Lino) se n’è andato con il sorriso stampato sul viso, ma con il dolore nel cuore per la recente scomparsa di suo figlio Angelo, già vice direttore del quotidiano La Repubblica, volato in cielo a causa di una malattia l’11 aprile dello scorso anno. A marzo scorso nelle mani di papà Lino Aquaro era stato consegnato dall’Ordine dei giornalisti della Puglia il “Premio Michele Campione alla carriera” dedicato alla carriera e alla memoria di suo figlio, ritirato nel corso di una cerimonia che si svolse nel foyer del teatro Petruzzelli di Bari, durante la quale vennero assegnati i premi ai migliori servizi giornalistici pubblicati da giornalisti pugliesi nel 2019. Era innamorato del centro storico di Martina, dove viveva, e per il quale non aveva mai fatto mancare il suo apporto per tentare di migliorarne la vivibilità.
Lino se n’è andato dopo aver trascorso una serata di festa, organizzata mercoledì sera per festeggiare i 60 anni del direttore del Puglia Press, Antonio Rubino. Insieme a sua moglie Franca ha ballato per tutta la sera, per l’ultima volta. Era sereno. Poi è tornato a casa, ha messo la sveglia alle 8.00. Si è addormentato, ma non si è più risvegliato.
(articolo pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno del 10 luglio 2020)