La prima Festa della Musica senza il cantautore Maurizio Nazzaro – Lo Stradone

La prima Festa della Musica senza il cantautore Maurizio Nazzaro

Maurizio Nazzaro

Il 21 giugno del 1982, con l’iniziativa ideata dal Ministero della Cultura francese, in tutta la Francia, musicisti dilettanti e professionisti invadono strade, cortili, piazze, giardini, stazioni, musei. Non contenta solamente di rendere la pratica musicale visibile, la Festa della Musica è diventata un autentico fenomeno sociale.

Si tratta della prima Festa della Musica senza Maurizio Nazzaro, scomparso prematuramente ad aprile scorso, lasciando ancora tanti sogni nel cassetto, ma la sua musica e la sua chitarra non smetteranno mai di suonare.

Classe ’59 Maurizio Nazzaro era nato a Napoli, e già a sei anni aveva cominciato a studiare chitarra, per poi frequentare il conservatorio di San Pietro Majella. Negli anni ’70 Claudio Mattone scrisse i brani del suo primo disco per la Rca, fondò i “Partenopia”, e cantò con nomi d’arte. Poi il tour in America e in Australia e tante altre collaborazioni, fino al 1990 con la partecipazione al Festival di Sanremo con il brano “Per curiosità”. Nello stesso anno con un’altra canzone dello stesso album “Maurizio della Rosa”, il cui titolo è “Ti senti sola”, realizza un videoclip e partecipa al Festivalbar.

Come compositore ha firmato brani interpretati da Tosca, Grazia Di Michele, Massimo Ranieri, e anche per suo fratello Gianni Nazzaro. Più di recente si era specializzato nell’arrangiamento dei classici napoletani, con la sua originale interpretazione, grazie alla sua voce e alla sua chitarra che in mano a Maurizio sembrava prendere vita. Il critico musicale Mario Luzzato Fegiz l’aveva definito “rinnovatore della grande tradizione della canzone colta italiana”. Maurizio era figlio d’arte, tra i suoi spettacoli, “Nazzaro story”, “Concertando Napoli”, e il concerto con i solisti del Teatro Regio di Parma nel 2009 a Taranto. Viveva a Martina Franca da diversi anni dopo aver conosciuto la sua compagna martinese Carmela Marangi. Di sé diceva spesso “Io non credo che la cosa più importante sia il successo, che resta participio passato. Ciò che conta è sapere di aver qualcosa da comunicare”. Più di recente aveva realizzato un videoclip del brano “Per questa musica” ricevendo un plauso dalla critica con la recensione di Vincenzo Mollica per la rubrica DoReCiakGulp e partecipando così come ospite al “Premio Lunezia 2013”. Con il live “L’accordo Svizzero” titolo di una sua canzone in lingua napoletana si presenta in trio acustico con un repertorio di classici napoletani e brani di sua composizione per un tour nei festival di Puglia. Il tratto umano e l’attenzione alla qualità e all’unicità della produzione erano i tratti distintivi di questo straordinario artista.