Torna a crescere il numero dei donatori di sangue dai 18 ai 25 anni, invertendo una tendenza che li vedeva in calo costante dal 2013. Il trend positivo è stato certificato dal Centro Nazionale Sangue che ha reso noti i dati della raccolta del 2019 in vista della Giornata Mondiale del Donatore di Sangue, in programma come ogni anno il 14 giugno. Quest’anno l’Oms aveva scelto l’Italia per ospitare la manifestazione mondiale, che è stata rinviata al 2021, sempre nel nostro Paese, a causa della pandemia.
I donatori totali sono stati 1.683.470, sostanzialmente stabili rispetto allo scorso anno. Tra questi il Cns ha censito 213.422 donatori nella fascia più giovane (18-25 anni), 1,6% in più rispetto all’anno precedente. Un indicatore positivo che però rimane isolato, come dimostrano il calo registrato nelle fasce 26-35 anni (-1,4%) e 36-45 anni (-3,6%) e l’aumento del numero dei donatori di tutte le fasce di età superiori (dai 46 ai 55 +0,5%, dai 56 ai 65 +5,1%). I nuovi donatori sono poco più di 362mila, in calo del 2,3%, e le donne sono 538.386 (il 32% del totale). Una curiosità: a livello regionale, il Friuli Venezia Giulia si conferma come il territorio con il maggior numero di donatori totali in relazione alla popolazione (40 ogni 1000 abitanti) seguito dal Molise e dalla Sardegna.
Circa il 92% del totale dei donatori del 2019, rilevano i dati del Cns, era iscritto alle associazioni. Aumentano i pazienti trasfusi, che nel 2019 sono stati circa 638mila contro i 630mila dell’anno precedente, mentre le trasfusioni sono state circa 3 milioni, ovvero una ogni 10 secondi. Resta stabile anche il numero dei donatori in aferesi, la procedura che permette di donare soltanto alcune parti del sangue intero come il plasma e le piastrine, che sono stati 202mila. Nel 2019 sono stati comunque raccolti 858.170 chilogrammi di plasma per la produzione di farmaci plasmaderivati, quasi 14mila in più rispetto all’anno precedente, pienamente in linea con gli obiettivi del Programma Nazionale Plasma. Per il sangue è stata garantita anche lo scorso anno l’autosufficienza totale, che per i medicinali derivati dal plasma è a livello nazionale mediamente del 70% circa. È proseguito anche nel 2019 il programma di donazione di medicinali plasmaderivati in eccedenza all’estero. Oltre 40 milioni di unità di farmaci sono stati prodotti e inviati dal 2013 ad oggi a paesi come Afghanistan, Armenia, Albania, India e in tempi più recenti anche Palestina ed El Salvador.