Entro la prossima settimana, il reparto di Ematologia riprenderà le sue attività presso il presidio San Giuseppe Moscati di Taranto. Dal 26 di marzo, il reparto era stato temporaneamente spostato presso la Casa di Cura D’Amore al fine di garantire ai pazienti la continuità delle cure e la massima sicurezza, considerato che il Moscati era divenuto Centro Covid per il territorio tarantino. Nonostante la garanzia di percorsi differenziati, infatti, la Asl aveva preferito distanziare i malati più fragili, garantendo loro al contempo la qualità delle cure.
“In piena pandemia, si è avuta la preoccupazione di allestire in un ambiente nuovo servizi fondamentali per l’assistenza ai pazienti ematologici con possibilità di diagnosi, terapia e effettuazione di trapianto di midollo, salvaguardando la sicurezza dei pazienti. – ha affermato il dottor Patrizio Mazza, direttore della Struttura di Ematologia – In questi due mesi abbiamo fatto ricoveri per circa sessanta pazienti; abbiamo gestito l’emergenza ematologica e messo in pari la gestione delle terapie per tutte le malattie ematologiche, recuperando l’arretrato accumulato nel corso del trasferimento. Ad aprile abbiamo allestito la possibilità di fare trapianto di midollo, mentre nel mese di maggio abbiamo effettuato tre trapianti di midollo, con una performance del trapianto identica a quella che avevamo presso l’Ospedale S.G. Moscati.”
Ora che è terminata la fase acuta della pandemia Covid, il Moscati torna alla sua vocazione originale di ospedale oncoematologico di riferimento per Taranto. A partire dal 3 giugno, dopo la sanificazione, tornerà operativo anche il reparto di Pneumologia, che in questi mesi ha lavorato incessantemente insieme a Malattie Infettive e Rianimazione.
Il presidio resta in ogni caso pronto ad affrontare altri eventuali casi che si presenteranno: se il padiglione dove si trova il reparto di Malattie Infettive è già completamente staccato dal resto della struttura, con ingressi separati e personale dedicato, in queste ultime settimane è stata anche installata una struttura prefabbricata con una terapia intensiva dedicata e direttamente collegata al padiglione. Per la fase 2, al Moscati tutto è disegnato al fine di garantire la coda del covid e di eventuali altri casi sospetti, con percorsi di accesso pensati per proteggere i pazienti oncoematologici.