Tornano gli appuntamenti dei giovani dell’associazione Upward, questa volta con un particolare focus sull’ambiente e le conseguenze di cambiamenti climatici. Sono ormai diversi gli esperti concordi nel dire che la pandemia di Coronavirus ha molto a che fare con la crisi climatica in corso..
L’ultima inchiesta di Francesca Santolini, giornalista, esperta di temi ambientali, collaboratrice de La Stampa e tra le voci di Unomattina su Rai1, “Profughi del clima. Chi sono, da dove vengono, dove andranno” (ed. Rubettino), parla di una delle molte devastanti conseguenze emergenze globali: i migranti ambientali.
La verità è che “siamo tutti migranti”, scrive subito la Santolini, citando le lettere di Seneca.
Ma dei migranti ambientali nessuno parla realmente innanzitutto perché ancora non c’è accordo su chi siano: non godono nel diritto internazionale di un formale riconoscimento, ne’ esiste Paese che preveda uno status giuridico e il diritto d’asilo. Il numero dei profughi ambientali nel 2015 ha superato quello dei profughi di guerra. Una nuova migrazione forzata alla quale possiamo dare molti nomi (migranti climatici, rifugiati ambientali, eco profughi, indignados del clima), ma che rischia comunque di trasformarsi nella più grave crisi dei rifugiati dalla Seconda guerra mondiale, costretti all’esodo man mano che le condizioni di vita diventano impossibili per catastrofi meteo-climatiche come alluvioni, siccità, aumento del livello del mare, desertificazione, mancanza d’acqua, degrado degli ecosistemi.
Dove andranno tutte queste persone che non hanno più una casa? Quale dovrà essere il loro destino?
In diretta domani mercoledì 27 maggio alle ore 18.30 o sulla ns. pagina fb ( https://www.facebook.com/upward.puglia/)