68 66 dice il tabellone allo scadere del tempo regolamentare. Ma per gli arbitri non basta. Dopo la festa del popolo bluarancio e i primi giocatori sotto la doccia, dopo circa 15 minuti dalla fine della partita, i giudici di gara decidono che bisogna recuperare 4’’. E sarebbe stato ancora più incredibile se quei 4’’ secondi avessero in qualche modo cambiato il volto della partita. Insomma, l’ultima palla nelle mani di Cattani e compagni ha spento ogni speranza di recuperare. Eppure i calabresi, hanno gettato il gelo sul Palwoytja sin dall’ inizio: un breck di 12-0 per gli ospiti e il Martina è apparso spaesato. Un’ inspiegabile black out dei bluarancio, che è durato 5’, fino a quando Ciampi, non ha riportato il Martina sulla terra 6-14 al 7’. Sottana subentra al posto di Maggioni e il suo ingresso è una manna , la tripla è la pronta risposta al bombardamento di Mlinar 11-24. Sono i due lunghi Radovanovic e Brigo che chiudono il primo periodo. Nella seconda frazione di gioco, si inizia a rivedere la Due Esse che con Sottana e Santoro si porta a -10. Valentini quando è chiamato in causa non dice mai di no: assist di Zampogna -8 che diventa -6 al 14°. Il Catanzaro è più rapido in contropiede e Mlinar realizza +11. Raffaelli entra tra gli applausi del suo pubblico e non si aspetta nemmeno un minuto per vedere le sue bombe, che mancano dal parquet da circa tre mesi: al 17° il risultato è di 31-39 . La partita si riapre. Il Martina non molla. Le due bombe di Giordano in poco meno di 60’’ fanno male, significano +16. Si affaccia Maggioni con i suoi primi tre punti e percentuali più basse rispetto al suo standard, -13 trasformato in -11 con mister Raffaelli che si fa beffa di Radovanovic e Giordano. Il finale è al cardiopalma. Con le due formazioni che si sorpassano più volte a vicenda. Ma quando il tabellone dice -1, si fa avanti un incredibile Santoro, freddo, Lucido e impeccabile. + 2.