Alle nove del mattino del 6 ottobre del 1955, a Parigi si aprivano le porte del Grand Palais des Expositions per quella che si annunciava come la più attesa edizione del Salone dell’Automobile.
Da tempo si vociferava di una nuova, stuperfacente automobile Citroën: una vettura rivoluzionaria, innovativa, capace di far invecchiare di vent’anni tutte le altre auto.
La principale rivista francese dedicata all’automobile, l’Auto-Journal, aveva realizzato un sensazionale scoop nelle campagne francesi, riuscendo a rubare delle foto ad un prototipo in fase di collaudo; la pubblicazione di quelle immagini sfocate che ritraevano una vettura pesantemente camuffata assieme a schemi e disegni invece piuttosto precisi, fu all’origine della spasmodica attesa che s’era creata in Francia riguardo alla Nuova Citroën.
Tra le migliaia di persone che si accalcarono quel giorno alle porte del Grand Palais, c’era nientepopodimeno che Roland Barthes, filosofo e semiologo dell’Accademia di Francia, che dedicò un articolo all’evento dove scrisse -tra l’altro- che “la nuova Citroën cade manifestamente dal cielo”, tanta era la carica innovativa espressa dalla vettura.
Carrozzeria con elementi in materiali compositi: tetto e lunotto posteriore in plastica, cofani in alluminio, trazione anteriore (già una prerogativa Citroën dal 1934!), freni a disco montati per la prima volta su un’auto di serie, sino a quel momento s’erano visti solo sui carrelli dei jet e su una Jaguar da corsa a Le Mans. Ma anche servosterzo (anche questo montato in serie per la prima volta in Europa), controllo idraulico con ripartitore automatico di frenata, cambio semiautomatico, azionato idraulicamente e con frizione automatica (oggi diremmo “robotizzato”) ma soprattutto quello straordinario impianto di sospensione idropneumatica che conferiva alla nuova Citroën la possibilità di mantenere un’altezza costante dal suolo indipendentemente dal carico, garantendo al contempo una tenuta di strada mai vista prima, capace di farla primeggiare in tutte le competizioni su terreni difficili: i rally all’epoca si correvano con auto di serie! Dove le altre vetture arrancavano, la Citroën filava via sicura e veloce, dal Marocco a Montecarlo (vinto due volte!), dalle gare di durata come l’incredibile Londra-Sidney a tutte le competizioni su ghiaccio e neve.
Come battezzare un’auto fuori dal comune? Il progetto aveva preso il via quasi vent’anni prima, nel 1938, con una sigla piuttosto anonima: VGD, Vettura a Grande Diffusione, poi i prototipi s’erano chiamati semplicemente D: D1, D2, D3… “la chiameremo DS”, disse il direttore dell’epoca!
Semplice e geniale: DS in francese si legge DéeSse che significa Dea, l’auto divina, “mossa dal cielo di Metropolis”, “liscia come le astronavi della fantascienza”, “senza cuciture, come la tunica di Cristo”, “un nuovo Nautilus”, per dirla ancora con Roland Barthes.
La Dea è stata prodotta sostanzialmente uguale a se stessa, ma costantemente aggiornata, dal 1955 al 1975. La sua potenza è passata da 75 a 140 cavalli, la sua velocità massima dai 130 ai 200 chilometri l’ora. Ha provato l’iniezione elettronica e i fari a comando direzionale che seguono la strada muovendosi col volante, arrivati di serie nel 1967, assieme ad allestimenti sempre più lussuosi. E’ stata l’auto di attori, capi si stato, personaggi famosi e capitani d’industria. Gagarin ne guidava una, ma anche Feltrinelli, il principe d’Olanda, la famiglia reale di Monaco, per citarne alcuni. In Italia è stata l’auto dell’ispettore Ginko nel fumetto Diabolik, era la vettura preferita da Louis de Funes, protagonista di mille film.
Ne sono state costruite oltre un milione e quattrocentomila esemplari ai quattro angoli del globo: l’hanno fabbricata in Francia, in Portogallo, in Spagna, in Sud Africa e persino in Australia!
Dopo la grande crisi energetica dell’inizio della prima parte degli anni ’70, nel quadro di una razionalizzazione della produzione Citroën dovuta all’ingresso del costruttore nel gruppo PSA, la produzione dell’ammiraglia francese per antonomasia cessò. Era il 24 aprile del 1975 quando la Dea passò definitivamente dai saloni dei Concessionari, direttamente al mito e nei garage di chi ne ha gelosamente custodito alcuni esemplari.
In Italia l’IDéeSse Club (www.ideesse.it) è da vent’anni la più grande associazione tra i possessori delle vetture Citroën ID, D e DS (come le varie versioni sono state battezzate negli anni di produzione), l’IDéeSse riunisce circa cinquecento appassionati su tutto il territorio nazionale ed organizza annualmente incontri dedicati ai propri Soci, dando però a tutti la possibilità di ammirare alcune tra le vetture meglio conservate, perfettamente in grado -ad oltre cinquant’anni da quel Salone di Parigi del sei ottobre del ’55- di percorrere migliaia di chilometri per ritrovarsi in giro per l’Europa.
Quest’anno il Club delle DS ha scelto la Puglia per il suo più importante incontro: la Promenade IDéeSse “ DEE sul Mediterraneo “, organizzata nella Valle d’Itria dal socio Franceso Fedele, che porterà oltre trenta DS tra berline, cabriolet e break (la denominazione francese delle “station-wagon”) a percorrere alcuni tra i più bei luoghi della Regione, in un tour con interessantissimi spunti culturali.
Sabato 10 aprile, gli equipaggi giunti da ogni parte d’Italia e dalla vicina Francia attraverseranno lo Zoo Safari di Fasano per poi arrivare a Savelletri: sul lungomare le vetture sosteranno per il tempo del pranzo, poi nuovamente in corteo arriveranno all’Aia Piccola di Alberobello intorno alle 15:30 e resteranno li sino alle 18:30, per poi raggiungere la Masseria Torre del Diamante dove saranno alloggiati la maggior parte dei partecipanti.
Nella mattinata di domenica 10, le auto si sposteranno sino a Locorotondo dove sosteranno per qualche scatto fotografico sul Belvedere e per dare ai partecipanti la possibilità di visitare il borgo.
Per il pranzo, la masseria Galeone del Corpo Forestale dello Stato aprirà le sue porte alla colonna di vetture storiche che si muoverà poi alla volta di Martina Franca dove le auto sosteranno sino al momento dei saluti, intorno alle 18.
Per tutti, sarà l’occasione di incontrare da vicino un pezzo importantissimo della storia dell’automobile: eletta “auto più bella del Secolo” dai lettori della prestigiosa rivista “Classic & Sport Car Magazine”, la Dea DS sarà li, parcheggiata o in movimento, assieme ai suoi orgogliosi proprietari, tutti disponibili a soddisfare ogni vostra curiosità sull’argomento. Vi aspettiamo!