La Regione Puglia in questi anni ha raggiunto una sostanziale autonomia sotto il profilo della richiesta di sangue. A meno di particolari periodi di picchi di richiesta, la Puglia è in grado di soddisfare il fabbisogno annuale che nel 2018 aveva fatto registrare 160 mila unità prodotte. “Abbiamo fatto un buon lavoro in questi anni, ma possiamo certamente fare di più perché la copertura sul territorio regionale non è ancora omogenea”. A parlare è il dott. Emilio Serlenga, direttore del Centro Trasfusionale dell’Ospedale S.S. Annunziata di Taranto, il quale ha evidenziato il dato che ha visto nel 2018 la Asl di Taranto chiudere a 21 mila unità di sangue prodotte e la possibilità di un leggero ulteriore incremento in positivo per il 2019.
“Una maggiore produzione di unità di sangue, significa avere la possibilità di affrontare in maniera più serena gli interventi chirurgici, anche i più complicati”, ha detto il dott. Serlenga. Di recente, per esempio, l’equipe regionale dei trapianti ha eseguito presso la nostra struttura di chirurgia del S.S. Annunziata di Taranto un prelievo multiorgano rene fegato che ha necessitato di diverse unità di sangue per il mantenimento in vita degli organi e il successivo trasferimento presso la struttura del centro regionale trapianti del Policlinico di Bari dove è stato eseguito il trapianto. “Mi piace evidenziare questa circostanza – ha detto il dott. Serlenga – per sottolineare quanto sia importante la donazione del sangue nell’ambito degli interventi finalizzati al trapianto di organi. Donazione di sangue e donazione di organi vanno sempre a braccetto”.
Ottavio Cristofaro