L’assessore regionale all’urbanistica Angela Barbanente, intervenendo in un convegno organizzato dal Partito Democratico di Martina Franca e dal consigliere regionale uscente Donato Pentassuglia ha fornito un’analisi lucida e, in un certo senso, spietata della situazione urbanistica attuale della città di Martina Franca. “Martina Franca ha molto da fare per migliorare l’urbanistica – ha affermato la dottoressa in Urbanistica -. Direi che l’impegno principale della prossima amministrazione dovrebbe essere proprio questo. Martina ha un territorio di grandissimo valore culturale e paesaggistico che in questo momento non è particolarmente curato. Anzi, posso dire che è una città abbandonata dal punto di vista urbanistico, con amministrazioni che non sono state in grado, nell’arco di una quarantina d’anni, di dotarsi di un nuovo strumento urbanistico adeguato alle domande dei cittadini e alle qualità del territorio. Ha, infatti, una situazione urbanistica molto opaca, per non dire oscura, con un vecchio Piano che ha dei problemi di interpretazione molto rilevanti, e questo non dà certezza del diritto, non agevola neanche l’iniziativa privata e crea situazioni sperequate tra costruttori e proprietari, a svantaggio, ed è quello che ci preme di più, degli abitanti e di chi cerca casa ed ha diritto ad avere una casa confortevole. Martina, inoltre, è una città importante per la regione Puglia dal punto di vista turistico. Nella situazione attuale, in cui la regione non è più “sovrapposta” al comune, il governo regionale si trova in difficoltà, se il comune stesso non collabora a migliorare la dotazione di strumenti urbanistici comunali e ad orientare il comune di Martina verso i tanti bandi che la regione ha emesso, a nessuno dei quali la capitale della Valle d’Itria ha partecipato. In questo modo la città ha perso la possibilità di accedere a importanti finanziamenti erogati per la casa, per la riqualificazione urbana e delle periferie, per i programmi per alloggi a canoni sostenibili”. Sono tanti gli strumenti che, invece, la Regione ha messo a disposizione dei comuni, primo fra tutti una cartografia tecnica del territorio, che il governo regionale attuale ha realizzato, colmando un ritardo di 30 anni ereditato dalle precedenti amministrazioni. E’, la cartografia, alla cui realizzazione ha partecipato attivamente anche Donato Pentassuglia, uno strumento a disposizione di tutte le amministrazioni locali, dei cittadini e delle associazioni, che mette tutti in grado di accelerare notevolmente i tempi di esecuzione dei PUG, sfruttando la legge regionale all’urbanistica che si basa su due concetti cardine: una parte strutturale ed una programmatica. La prima, consente di guardare al futuro su lungo termine, tenendo conto dei valori culturali che dobbiamo trasmettere alle nuove generazioni, valori identitari che vanno aldilà delle amministrazioni che si succedono. La parte programmatica, più a breve termine, si confronta invece con il problema delle immediate realizzabilità, guardando ad una arco di tempo tra i cinque e i dieci anni. “Sfruttando le diverse opportunità messe a disposizione dalla regione – ha osservato la Barbanente – su un totale di 258 comuni della Puglia, ben 86 hanno già redatto il nuovo PUG ed altri 50 lo hanno completato durante il governo Vendola”. Per questo Donato Pentassuglia può rappresentare la persona giusta che, facendo tesoro dell’esperienza maturata “sul campo”, può sposare appieno il “progetto città” del PD di Martina Franca, per rilanciare la città da uno stato di apatia e marginalità. “Martina ha bisogno di uno slancio culturale – ha commentato Pentassuglia – ed ha bisogno che ci si metta tutti insieme, senza “bluffare”, per concertare gli interventi da mettere in atto. La nostra nuova politica è orientata a soddisfare le esigenze della gente, ascoltando i loro problemi, e non certo favorendo gli interessi di qualcuno in particolare. Continuare a governare con Vendola non è un sogno, perchè noi l’abbiamo fatto diventare, tutti insieme, una realtà. Abbiamo intrapreso un cammino in cui la politica aiuta le nuove generazioni, che se hanno un’idea vengono supportati nel portarla avanti, mettendo a loro disposizioni fondi e finanziamenti in un regime di solidarietà. Ed è proprio da questa politica dello stare insieme che vogliamo ripartire, per riportare la città di Martina ai livelli che le competono, in una logica di progettualità e responsabilità nei confronti dei grandi valori culturali e paesaggistici che ci sono stati dati in eredità e cha abbiamo il dovere di preservare e migliorare”.