Sarà presenta a Roma nella sede della prestigiosa Libreria Internazionale Paolo VI – Libreria Editrice Vaticana, via di Propaganda, 4, il prossimo 16 marzo, alle ore 17.00, la ricerca di Marilena Cavallo e Pierfranco Bruni: “La poesia, la piazza e le parole. Incontrarsi senza darsi appuntamento” (terza edizione aggiornata, Pellegrini editore).
La manifestazione sarà presieduta da Corrado Calabrò, Presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni che svilupperà una relazione sui valori poetici e coordinata da Neria De Giovanni, Presidente dell’Associazione Internazionale dei Critici Letterari.
Lo studio, che si è ampliato sia negli aspetti della metodologia critica sia nella lettura storica dei percorsi poetici, gode del patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Oltre agli interventi degli autori sono previsti interventi di personalità del mondo della cultura, del giornalismo, della politica e riferimenti istituzionali del Ministero dell’Istruzione e dei Beni Culturali.
Il tema si apre a modelli prospettici sia dal punto di vista della ricerca storica sia in riferimento a confronti con le letterature estere tanto che la ricerca ha avuto adesioni e presentazioni in Paesi come la Turchia, la Francia, l’Albania, la Svizzera e presenze in numerose trasmissioni della Rai.
Lo studio, pubblicato in una elegante veste editoriale, è parte integrante dei progetti di promozione della cultura del Centro Studi e Ricerche “Francesco Grisi” e sarà oggetto di discussione in varie sedi della Società Dante Alighieri a cominciare da Crotone già dal mese di aprile.
“C’è un legame significativo, sostengono Pierfranco Bruni e Marilena Cavallo in una sottolineatura del loro lavoro, tra la poesia e i luoghi, tra la lingua e le eredità di una cultura popolare, tra processi storici e linguaggi all’interno di una geografia sia letteraria che esistenziale. Sulla base di tale sottolineatura il discorso tra la poesia e il luogo” piazza diventa fondamentale in una chiave di interpretazione in cui la lingua diventa linguaggio e il linguaggio si serve di contaminazioni che definiscono elementi di partecipazione”.
“È proprio il concetto di piazza, evidenziano Bruni e Cavallo, a trovare nella poesia italiana un riferimento importante non solo come “metafora” di una rappresentazione di un luogo definito, ma soprattutto come incontro tra culture. La piazza resta, in poesia, quell’agorà in cui spazio e tempo si definiscono nella misura in cui il luogo diventa una metafora di dialogo. La poesia, che è espressioni di sentimenti, di sensazioni e di esperienze linguistiche, si racconta anche grazie all’essere del luogo. Ci sono poeti nella letteratura italiana del Novecento che hanno “recitato” la piazza e hanno fatto della piazza un tempo della loro esistenza”.
Tra i poeti presi in considerazione ci sono Vincenzo Cardarelli, Salvatore Quasimodo, Vittorio Bodini, Cesare Pavese Rocco Scotellaro, Corrado Alvaro, Francesco Grisi, Alfonso Gatto, Sandro Penna, Raffaele Carrieri, Antonia Pozzi, Amelia Rosselli, Ada Negri, Leonardo Sinisgalli. Il punto di partenza resta la poesia di Gabriele D’Annunzio. Poeti contemporanei all’interno di un contesto generale che annovera anche poeti moderni come Michele Parrella e lo stesso Corrado Calabrò.