L’Amministrazione comunale condivide l’iniziativa degli studenti del Liceo Artistico Calò, sezione distaccata di Martina Franca, che il 31 ottobre si mobiliteranno per salvare la loro scuola.
È importante sottolineare che, sin dal 2012, questa Amministrazione nel piano di ridimensionamento scolastico ha sempre suggerito alla Provincia di Taranto e alla Regione Puglia, che hanno specifiche competenze nella determinazione del dimensionamento scolastico per gli istituti superiori, di aggregare la sezione del Liceo Artistico Calò al Polo Liceale di Martina o al Polo professionale, perché questo importante indirizzo in una città d’Arte come la nostra, potesse essere curato e seguito, come tutte le eccellenti scuole della nostra città.
Tra l’altro, a seguito della dismissione della sede del Liceo Artistico presso l’ex complesso Camaf di via Ceglie, è stato allocato nella sede dell’ex Istituto Don Milani nel quartiere Carmine, in locali fatiscenti.
Tutte le numerose sollecitazioni inviate alla Provincia per prevedere il recupero dei locali sono rimaste lettera morta oppure annunci senza fatti concreti, come avvenuto nella recente inaugurazione dello scorso anno scolastico.
L’indirizzo artistico è un punto di riferimento per Martina Franca e soprattutto per l’intero comprensorio della Valle d’Itria, in considerazione del fatto che nell’ampio territorio non c’è questa specifica tipologia di indirizzo.
Nel piano di dimensionamento scolastico 2019-2020, l’Amministrazione comunale con l’Assessore al Diritto allo Studio Antonio Scialpi, ha richiesto per il sesto anno consecutivo alla Provincia di Taranto e alla Regione Puglia di aggregare, il Liceo Artistico Calò, sezione di Martina Franca, al Polo liceale (al cui interno è nato lo stesso Liceo Artistico più di vent’anni fa) o, in alternativa, al Polo professionale, al cui interno ci sono gli indirizzi compatibili con la formazione artistica.
Nel frattempo, l’Amministrazione comunale, con le sue iniziative culturali continuerà a coinvolgere docenti e studenti del Liceo Artistico, perché in questi anni hanno dato un apporto fecondo nei vari progetti culturali.