È il 35esimo minuto del primo tempo e il Martina è sotto di una rete. Ripartenza degli avversari, lancio lungo in profondità, il portiere si lancia in uscita, a contendersi la palla difensore e attaccante, quest’ultimo ha la meglio e, nonostante l’impatto a tre, riesce a infilare il pallone in rete con la gioia dei suoi compagni. Per terra resta steso Damiano, portiere di 15 anni, ma nessuno si accorge di lui.

La gara è valida per la terza giornata del campionato Allievi regionali e a contendersi la vittoria ci sono i padroni di casa della New football academy Bari contro la Valle d’Itria academy, la società sportiva nata da una costola della vecchia Cristo Re che mette insieme i giovani atleti del comprensorio dei trulli. Dalla panchina nessuno ha ancora capito cosa è accaduto; in campo i padroni di casa stanno festeggiando il gol, mentre gli ospiti sono delusi per averlo subito. Damiano è ancora a terra e sugli spalti ci sono i suoi genitori con suo fratello.

Sante Campanella è il mister della Valle d’Itria, capisce che è successo qualcosa di grave e subito si lancia in campo a soccorrere il suo portierino. “Ho visto che tremava – ha detto il mister – con la mano destra ho tentato di aprirgli la bocca, mentre con la sinistra provavo a tirargli fuori la lingua”.

Sono attimi drammatici. “Ho chiesto l’aiuto della panchina avversaria – dice ancora Campanella – Antonio è corso al mio fianco e insieme siamo riusciti a estrarre la lingua di Damiano che ha ripreso lentamente conoscenza”.

In lontananza le sirene dell’ambulanza del 118, ma il peggio è passato. Antonio Mangialardo è il mister del Bari, ma di professione è un infermiere al policlinico di Bari; mister Sante Campanella, invece, ha frequentato un corso di formazione organizzato dalla Croce rossa.

“Sulle mani ho ancora i segni del morso dei denti – dice Campanella – senza l’aiuto del mister del Bari non so come sarebbe andata a finire”. Per la cronaca la gara è finita 7-1, e al termine della partita mister Antonio Mangialardo è andato al policlinico per iniziare il suo turno di lavoro in ospedale, ma prima un passaggio a salutare il piccolo portiere.

Di quei drammatici 20 minuti Damiano non ricorda nulla.

Ottavio Cristofaro