In merito alla campagna di accertamento Tari lanciata in pieno agosto dal Comune di Martina Franca e dall’assessore al Bilancio, Vito Cramarossa sono diverse le note di protesta da parte dei cittadini. Tra queste c’è la segnalazione di una cittadina che ci chiede di pubblicare lo sfogo con il racconto del suo caso.
La segnalazione pervenuta in redazione è firmata, ma abbiamo scelto di non rendere l’identità.
Ecco il testo:
Come ogni anno entro il 31 marzo, ho protocollato una richiesta di riduzione tari perché mia figlia lavora all’estero, l’ufficio non ne ha tenuto assolutamente conto e mi ha mandato il conteggio per 3 persone anziché 2. Dopo la mia contestazione mi ha risposto che, per usufruire della detrazione, si badi, solo come sgravio nella prossima annualità, non era più sufficiente allegare come avevo fatto, il contratto di affitto, ma occorreva aggiungere, cosa peraltro stabilita solo nel regolamento 2019, pubblicato oltre il 31 marzo e quindi dopo la mia richiesta, anche 6 mensilità di canone….o….il contratto di lavoro….coosaaa? Ma la legge sulla privacy??? E chi è il Comune? La guardia di finanza alla quale devo esibire le ricevute di pagamento o il consolato al quale va presentato il contratto di lavoro all’estero???
Ma quando scrivono i regolamenti si rendono conto di quello che fanno?
Ad oggi non ho ancora pagato il tributo 2019 perché ritengo di dover pagare quanto in realtà mi spetta avendo presentato domanda nei tempi allegando il contratto di affitto all’estero intestato a mia figlia. Ma tanto si sa che alla fine per una riduzione di meno di 50 euro, il cittadino stanco e vessato dalla pubblica amministrazione finirà per mollare tutto…….e loro avranno vinto come sempre….
Scusate la lungaggine, ma sono davvero arrabbiata, spero che possiate pubblicare questo mio sfogo.