“Sono elezioni nazionali, gli italiani anche questa volta devono fare una scelta di campo tra la politica del fare e la sinistra delle parole, fra un Governo che risolve le emergenze e un’opposizione che sa dire solo di no, tra un Governo delle riforme e un’opposizione che sparge solo pessimismo e autolesionismo”. Silvio Berlusconi presenta così le quattro candidate del Pdl a governatore per le prossime elezioni durante una conferenza stampa nella sede del partito a via dell’Umiltà.
Sul palco ci sono Annamaria Bernini, per l’Emilia Romagna, Renata Polverini per la Regione Lazio, Monica Faenzi per la Toscana, e Fiammetta Modena per l’Umbria. “Sono orgoglioso di aver scelto tutte queste donne. E’ la scelta di chi ha avuto sempre il convincimento della nostra maschile inferiorità nei confronti delle donne”, dice il premier che riconosce la “superiorità” delle donne rispetto all’uomo in molti campi, a cominciare dal lavoro.
Il Cavaliere coglie l’occasione per respingere al mittente le critiche sulla presenza di veline nelle liste del Popolo della libertà. Il premier rivendica che”una donna può essere brava in politica anche per il solo fatto di essere giovane e magari gradevole. Siamo felici di aver messo in campo un esercito di donne che sono gradevoli, brave”.
“Noi – dice il premier – abbiamo forti chance per vincere anche nelle regioni rosse”. Secondo il presidente del Consiglio “sta esplodendo una stanchezza antica” contro le amministrazioni di sinistra. Il Cavaliere innanzitutto parla del piano casa: “Nelle regioni ‘rosse’ è stato bloccato. Sono tante le famiglie che attendono di ingrandire la propria abitazione senza dover passare nell’inferno burocratico delle pratiche comunali”. Nel programma di Berlusconi c’è “meno burocrazia, più verde, meno tasse e più sussidi”.
Il premier critica di nuovo anche “il modo di vedere i rapporti tra Stato e cittadini” della sinistra: “La sinistra – afferma il Cavaliere – intende far ritornare le imposte comunali sugli immobili. Noi non abbiamo minimamente l’intenzione” di ripresentare imposte sulla casa, ribadisce il Cavaliere. Berlusconi sottolinea inoltre che “la sinistra intende raddoppiare le imposte statali sui buoni del Tesoro e introdurre le imposte patrimoniali. Noi invece – aggiunge – siamo contrari ad uno Stato di polizia tributaria”.
“Torno a ripetere che noi e loro siamo antropologicamente diversi”, dice Silvio Berlusconi che non si sofferma oltre sulle vicende che tengono banco sulle cronache di questi giorni e, tra l’altro, rivendica solo che “questo è il governo che risolve le emergenze e ripara i danni del malgoverno del centrosinistra”.
Il Cavaliere riconosce che il metodo dei pagamenti tracciati e praticamente quasi mai in contanti può essere uno strumento utile per il contrasto all’evasione fiscale ma aggiunge anche che “questo sarebbe un sistema da Stato di polizia tributaria”. Il presidente del Consiglio invita a battere sul tasto della maggiore pressione fiscale che deriverebbe da una vittoria del centrosinistra e si sofferma anche sulla questione dei pagamenti osservando che “per la sinistra l’evasione fiscale si potrebbe abbattere introducendo certificazione e individuabilità nei passaggi di soldi. Quindi, loro pensano a renderli possibili in contanti solo fino a 500 euro, per poi scendere alla cifra di 100 euro entro un anno. Dicono che così sarebbe possibile limitare l’evasione fiscale. Forse sì – osserva – ma avremmo costruito uno Stato di polizia tributaria”.
La Repubblica