Il 19 luglio 2018 si spegneva a Roma il prof. Matteo Pizzigallo. Era nato a Martina Franca nel 1950 da Michele Pizzigallo e Grazia Speciale, entrambi docenti al “Tito Livio” di Martina, dove aveva compiuto gli studi liceali. Aveva conseguito la laurea in Scienze politiche presso “La Sapienza”di Roma , dove fu allievo del grande storico della guerra d’Etiopia Renato Mori. Assistente ordinario di Storia contemporanea subito dopo la laurea, Matteo Pizzigallo era entrato nel gruppo di giovani che si affiancava ad Aldo Moro, al cui pensiero si ispirava continuamente, nel suo impegno culturale, civile e religioso.
Dopo la morte del presidente Aldo Moro, si trasferì a Bari, dove nel 1981 divenne professore associato, ricoprendo anche l’incarico di Storia diplomatica dei trattati fino al 1991-1992. In seguito, divenne docente ordinario di Storia delle Relazioni internazionali della Facoltà di Scienze politiche della Università Federico II. Svolse anche attività di insegnamento presso l’Accademia militare di Pozzuoli, l’Università S. Pio V in Roma e la LUMSA. Giornalista pubblicista, sviluppò attività divulgativa su diverse testate nazionali. Negli ultimi anni era stato opinionista sulla politica internazionale e sull’aree di crisi bellica per la trasmissione RAI –Unomattina, per RAI GR1e Radio Vaticana. Socio fondatore della Società Italiana di Storia Internazionale, Matteo Pizzigallo si occupò all’inizio dei suoi studi delle vicende della politica economica estera dell’Italia, dell’AGIP negli anni ’20, ’30 e nel periodo successivo alla Seconda Guerra Mondiale, rileggendo le relazioni dell’Italia con i paesi della sponda meridionale del Mediterraneo. In tale contesto si inseriscono le opere inerenti il Medio Oriente, come il prezioso volume «La Diplomazia dell’amicizia. Italia e Arabia Saudita». Ha allargato lo spettro della sua ricerca, interessandosi a quei Paesi produttori di petrolio, Azerbaijan e Kazakistan.
Nella sua attività accademica non trascurava il rapporto con il territorio. A Napoli, dove insegnava, si distinse per la sensibilità ai problemi della città e del Meridione con l’ adesione alla Fondazione Mezzogiorno Europa, legata a quello che diventerà in seguito il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Con Andrea Geremicca e Umberto Ranieri non esitò a porre in essere iniziative culturali e sociali a favore della comunità napoletana e non solo, divenendo uno dei principali animatori della medesima fondazione.
In Puglia, collaborò con la Gazzetta del Mezzogiorno e diverse riviste e curò a metà anni ‘80 la Rivista di Storia “ Analisi Storica” con autorevoli storici e i contributi di diversi studiosi dell’Università degli Studi di Bari e di Lecce e del territorio jonico sui temi a lui molto cari dell’industrializzazione di Taranto , della nascita dei partiti politici, del movimento cattolico ed operaio e sindacale nell’area jonico-salentina. Nei diversi momenti della più generale storia culturale e civile di Martina, assicurava sempre con entusiasmo il suo contributo di studioso e analista storico, partecipando con grande entusiasmo, passione e amore per la città, mai venuto meno, a convegni, seminari, conferenze indetti dalle Associazioni culturali e da questa Amministrazione Comunale , in modo particolare sulla Strage di Matera del 21 settembre 1943, sulla Liberazione, sulla Pace, sulla Shoah. Matteo Pizzigallo, dunque, ha rappresentato al meglio la nostra città nel campo della ricerca storica e dell’impegno civile e culturale.