La crisi delle imprese di confezioni di Martina Franca non accenna a diminuire e sebbene alcuni marchi stiano riscontrando un successo anche internazionale, di fatto questo non si sta traducendo nel miglioramento dei livelli occupazioni in città. Giordano Fumarola, segretario generale della Filctem Cgil di Taranto, commenta così l’elevano numero di richiesta di casse integrazioni che avvengono, ciclicamente dopo le fiere:
“Si chiede alle aziende contoterziste, la maggioranza delle imprese di confezioni sul territorio, uno sforzo produttivo in occasione delle fiere di settore, salvo poi calare vertiginosamente appena queste si concludono. Abbiamo un problema di continuità lavorativa, di stabilità, che solo investimenti maggiori e più mirati, potranno garantire”. Il segretario fa riferimento al caso del progetto dell’Istituto Tecnico per la Moda, idea lanciata tempo fa ma che sembra essere stata abbandonata: “Abbiamo salutato con piacere la possibilità che a Martina Franca il lavoro nella moda possa essere stimolo di un percorso professionalizzante, ma attendiamo ancora un confronto con le Istituzioni, anche se sembra che tutto si sia fermato”.
Recentemente una delegazione di imprenditori stranieri ha fatto visita agli stabilimenti di Martina Franca e questo dovrebbe essere uno stimolo per migliorare le condizioni e i contratti di lavoro: “Sembra ieri quando agitavamo lo spettro della miseria a causa della delocalizzazione. Ora abbiamo la possibilità di essere appetibili in termini di produzione per le imprese straniere e questo deve tradursi necessariamente in un ragionamento strategico che da un lato permetta al nostro territorio di far emergere le eccellenze, dall’altro però si traduca in aumento dei livelli occupazionali e miglioramento delle condizioni di lavoro anche per le imprese contoterziste, i cui lavoratori subiscono più di ogni altro i capricci e le oscillazioni del mercato. Serve stabilità e servono investimenti, ma serve soprattutto che il comparto ragioni in termini sistemici”.