Calcio. Il Martina c’è, il Galatina si deve arrendere – Lo Stradone

Calcio. Il Martina c’è, il Galatina si deve arrendere

Il Martina si rifà sotto e lancia un segnale forte al campionato. Battuto meritatamente il Galatina per 2 a 1 al termine di una prestazione di carattere e tutto cuore. Ad indirizzare il match, un gran secondo tempo dove gli uomini di Ciraci producono il massimo sforzo per recuperare e vincere una partita messasi in salita dopo alcuni minuti di gioco, quando dopo un’uscita non irreprensibile di Muscato, Campanella, in campo nonostante non fosse al meglio fisicamente, diventa protagonista di uno sfortunato autogol. Dopo la doccia fredda iniziale il Martina inizia a macinare gioco prima timidamente, poi col passare dei minuti in maniera più incisiva e determinata. Al 41’ del primo tempo l’occasione per pareggiare i conti. Lo sgusciante De Giorgio serve un pallone teso a centro area, si avventa sul pallone l’under Cotroneo, sul quale l’arbitro De Tullio evidenzia un’irregolarità: è rigore. Si incarica della battuta Giardino, ma Stanca intuisce tutto e vola a deviare in angolo. Il secondo tempo si apre con un pericolo per la retroguardia martinese: il neo entrato Renis si invola verso la porta, supera in pallonetto Muscato, ma la palla sbatte lentamente sul palo. Da questo momento in poi solo il Martina in campo. Portosi rileva Giardino e i biancazzurri schiacciano i salentini. Prima è Camassa in tuffo a costringere al miracolo Stanca, poi al 15’ Degiorgio fa tutto bene sulla sinistra, serve in corsa Portosi che, di prima intenzione, spedisce la palla dove il portiere ospite non può arrivare. Sospinti dal tifo incessante dei tifosi, i martinesi continuano ad attaccare a testa bassa. Alla mezz’ora la perla targata Di Bari direttamente su punizione: palla a giro sopra la barriera, traiettoria perfetta, portiere immobile e vantaggio meritatissimo per i biancazzurri. Gli ultimi scampoli di gara servono solo a portare a casa il risultato. Vittoria perentoria quella del Martina che, giornata dopo giornata, dimostra di crederci sempre più. Bisogna continuare così.

Sandro Corbascio