Tempo di programmazione e pianificazione per il team del Festival della Valle d’Itria. Un appuntamento ormai immancabile nell’estate martinese e che in queste ultime stagioni sembra aver trovato la definitiva e ormai collaudata affermazione internazionale. Una stagione ricca di soddisfazioni sia per la rassegna martinese che per la Fondazione “Paolo Grassi” organizzatrice dell’evento, nonostante le polemiche degli ultimi mesi riguardanti la paternità primordiale e l’idea fondatrice dell’appuntamento estivo, che è valso alla nostra città il riconoscimento pubblico di “città del Festival”. A dire il vero, ormai, la nostra città potrebbe già essere definita la città dei festival, al plurale, in virtù della presenza di diverse interessanti manifestazioni, dal Festival del Cabaret fino al neonato Festival dei Sensi, inaugurato proprio la scorsa estate e che, si spera, possa trovare prosecuzione. È evidente, però, che solo quello della Valle d’Itria consente, al momento, l’esportazione del “prodotto Martina” sul panorama internazionale. Oggi il Festival della Valle d’Itria rappresenta un importante brand culturale che negli ultimi anni ha visto anche l’interesse di nuove città limitrofe, pur conservandone l’originale natalità.
Dopo ben 13 anni importanti novità interessano la lirica martinese, infatti la direzione artistica della manifestazione passa dalle mani di Sergio Segalini, il quale ha puntato in questi anni sulla ricerca storica, portando a livelli altissimi la cifra qualitativa della rassegna. Oggi il nuovo direttore artistico è Alberto Triola, milanese di 44 anni, con un curriculum di assoluto valore.
È stato per quattordici anni assistente di Riccardo Muti ed ha alle spalle prestigiosi incarichi al Festival Monteverdi ed al Festival dei Due Mondi, e da tre anni al Teatro Comunale di Bologna, è direttore della Scuola dell’Opera Italiana. Dal 2002 ha ricoperto diversi incarichi, fra cui quelli di segretario artistico e responsabile musicale del cartellone del Festival di Spoleto e di direttore artistico – musicale al Teatro Ponchielli e al Festival Monteverdi di Cremona, fino al Teatro Carlo Felice di Genova, dove è stato direttore artistico sino al 2007. Arrivato tre anni fa al Teatro Comunale di Bologna, quale direttore della Scuola dell’Opera Italiana, ha iniziato a collaborare con la Fondazione Pergolesi Spontini, sempre nell’ambito di progetti di valorizzazione dei giovani talenti e di crescita degli artisti di nuova generazione. Anche per questo è stato scelto dal Festival della Valle D’Itria, laboratorio della lirica che da sempre punta sulle nuove leve.
L’augurio è che si possa seguire sul buon percorso tracciato in questi anni dal Maestro Segalini, e che si possa valorizzare maggiormente la lirica “nostrana”, assieme allo sviluppo dei giovani talenti del territorio che il Festival negli scorsi anni ha saputo lanciare nel panorama internazionale.
Ottavio Cristofaro