Martina Franca Oltre 400 studenti in corteo da Piazza Crispi sino a Palazzo Ducale. I giovani di Martina partecipano alle manifestazioni di protesta nei confronti della legge Gelmini. Giunti all’arrivo i rappresentati studenteschi hanno incontrato il sindaco Palazzo in un incontro durato circa un ora e hanno consegnato un documento che riportiamo sotto per intero:
“L’anno scolastico si è aperto con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del settembre 2008 del Decreto Legislativo n. 137, il Ministero dell’Istruzione di fatto introduce una serie di provvedimenti che mettono in discussione tutto l’impianto scolastico italiano. A partire dalla scuola materna per arrivare alla secondaria, il decreto prevede un taglio in termini di risorse, figure professionali, ore di scuola. Le cifre sono allarmanti: vengono tagliati 8 miliardi di euro; vengono perse 150 mila cattedre; ponendo il tetto minimo di 500 alunni per scuola, 11 mila di esse vengono chiuse. Compiendo un’operazione meramente contabile e solo con un Decreto Legge, il Governo smantella di fatto la scuola pubblica e il modello didattico/pedagogico su cui si articola. Questo provvedimento coinvolge direttamente gli enti locali. è doveroso avvertire il rischio insito in un progetto che mira a ridimensionare una scuola di qualità dal momento che saranno proprio i Comuni, in primo luogo, a rispondere ai cittadini che amministrano quando ai problemi già complessi che quotidianamente affrontano, si aggiungeranno i disservizi che tali provvedimenti comporteranno.
Il Movimento “Difendiamo la scuola di tutti”, raccogliendo lo sgomento del mondo della scuola e delle famiglie in merito agli effetti che l’approvazione di tale provvedimento determina, chiede al consiglio comunale di Martina Franca di esprimersi attraverso l’assessore al ramo e la competente commissione consiliare e di elaborare in tempi ristretti una disamina degli effetti che sulla realtà comunale il provvedimento governativo potrebbe determinare; di rigettare l’uso della forza pubblica nelle aule scolastiche e negli atenei per impedire un libero esercizio di dissenso; di impegnare gli uffici competenti a trasmettere questo atto al ministero della pubblica istruzione e ai dirigenti scolastici martinesi di ogni ordine e grado”.
Milano «Siamo in duecentocinquantamila». L’urlo arriva quando il corteo è arrivato in piazza Duomo. Sul monumento dedicato a Vittorio Emanuele II, il punto più alto della piazza, è stato affisso uno striscione con scritto «La scuola è il futuro dell’Italia». Gli studenti universitari, in fondo al corteo, hanno ripetutamente dato appuntamento al 3 novembre, quando il ministro Gelmini, sarà a Milano per l’inaugurazione dell’anno accademico al Politecnico-Bovisa. Intanto, il vicesindaco di Milano Riccardo De Corato è furibondo: «Dalle indicazioni che mi giungono dalla centrale operativa della polizia municipale risulta che la manifestazione sta bloccando la città. Da un mese Milano è sottoposta a continue manifestazioni che stanno stremando la città: ieri è stata bloccata mezza Milano, oggi tutta. Non sono fino a quando ciò può durare».
Torino Musiche di Verdi e Rossini, applauditissime, hanno accolto i manifestanti per le strade di Torino dove gli orchestrali del Teatro Regio hanno sostenuto la protesta di insegnanti e studenti anche con uno striscione: «I lavoratori del Teatro Regio assieme agli studenti contro i tagli alla cultura». A scendere in piazza giovedì sono in cinquantamila.
Firenze Cortei e blocchi stradali a Firenze contro l’approvazione al senato del decreto Gelmini di riforma della scuola. Una manifestazione spontanea di un migliaio di studenti medi e universitari sta attraversando in queste ore i viali di circonvallazione. Gli studenti hanno effettuato blocchi stradali, causando code e disagi alla circolazione. Il corteo si sta dirigendo in centro, dove è in corso una “biciclettata” di protesta degli studenti di Lettere, che hanno raggiunto piazza Santissima Annunziata per una lezione all’aperto. Blocchi stradali anche in centro, nella zona tra via della Colonna e piazza D’Azeglio, dove centinaia di studenti delle superiori sono scesi in strada per protestare contro l’approvazione del decreto Gelmini. A Firenze numerose scuole superiori e facoltà universitarie sono occupate.
In Sicilia Centomila persone sono scese in piazza sull’isola per protestare contro la riforma della scuola: secondo la Cgil a Palermo sono 50 mila, 20 mila a Catania, 10 mila a Messina, 6 mila a Siracusa, 10 mila a Trapani, 5 mila a Caltanissetta. Manifestazioni sono in corso anche nei piccoli centri e a Lipari. Nell’isola delle Eolie sono scesi in piazza alcune centinaia di studenti.
Bologna In trentamila sfilano per le strade di Bologna, direzione Piazza San Domenico, sede di Confindustria. Qualche momento di tensione all’altezza delle Due Torri: la polizia ha usato anche i manganelli per fermare la testa del corteo che voleva proseguire per fare un presidio sotto la sede degli industriali. Mentre era in corso una discussione, qualcosa ha innescato la reazione degli agenti che hanno manganellato gli studenti della prima fila. Dal corteo sono volate bottiglie di vetro e sono stati lanciati sassi, poi sono partiti slogan come «vergogna vergogna». Poco prima, invece, in via Indipendenza dai palazzi sono stati lanciati fiocchi colorati in segno di adesione alla protesta.
Catanzaro Proteste e cortei in tutta la Calabria contro la riforma Gelmini. Quasi tutte le scuole della Regione sono rimaste chiuse.
Cagliari Sono almeno diecimila i manifestanti che partecipano alla manifestazione contro la legge Gelmini. Oggi a Cagliari le scuole sono chiuse per la festività del santo patrono, ma la festa non ha influito sulle adesioni alla protesta.
Venezia Il Ponte della Libertà, che collega la laguna alla terraferma, è assediato da 10 mila persone. Ad aprire il corteo un furgone con musica a tutto volume e con uno striscione che recita «L’onda anomala travolge la città». I macchinisti dei treni che giungono a Venezia lungo la ferrovia sul ponte della Libertà salutano con le loro trombe il corteo di studenti che sta manifestando contro i tagli alla scuola.
Bari Sono in cinquemila a sfilare per le vie del centro. In testa al corteo, i bambini delle scuole elementari, seguiti da genitori e insegnanti, molti dei quali precari.
Trieste Lezioni in stazione ferroviaria, per tutta la mattina, nel capoluogo friulano.