La società del Martina intende replicare a quanto è stato detto dalla società del Crispiano in merito alla gara non disputata per motivi di ordine pubblico. Lo fa per bocca del vicepresidente Maurizio Notaristefani, l’amministratore delegato Nino Petrosino ed il direttore sportivo Enzo Pulpito.
Petrosino: “Ci sentiamo fortemente penalizzati come società per quello che è accaduto. Lo stadio comunale di Crispiano non era adeguato ad ospitare la nostra tifoseria sempre molto numerosa, ragion per cui avevamo chiesto alla Federazione di disputare la gara in un’altra sede più consona a ricevere il flusso dei tifosi al seguito. La società del Crispiano non ha accettato la nostra richiesta e molte cose dette sul conto dei nostri tifosi non hanno fatto altro che surriscaldare inutilmente gli animi per tutta la settimana. Il prezzo del biglietto di 10 euro è sembrato troppo caro in rapporto alla struttura che ci doveva ospitare. Questo atteggiamento non ha giovato sicuramente. La sfida è stata caricata di eccessive tensioni. E’ un vero peccato che non si sia giocato, anche perchè fatico ancora a comprenderne i motivi. Lo sport dovrebbe unire e non dividere”.
Notaristefani: “Martina è una piazza stimata e rispettata da tutti che vanta una tradizione calcistica importante. Allo stesso tempo, però, non denigriamo assolutamente la categoria che stiamo disputando (la Promozione) e rispettiamo tutte le squadre con cui ci stiamo confrontando (il Crispiano merita tutta la nostra ammirazione). Non posso, però, non evidenziare come questo accanimento da parte della società del Crispiano, nei nostri confronti, sia stato assolutamente premeditato, già a partire dalla prima di campionato giocata al Tursi. In quell’occasione abbiamo concesso al Crispiano, come da prassi consolidata in tutti i campionati e come abbiamo provveduto a fare da copione con tutte le altre squadre, i consueti 20 accrediti esclusi quelli per i tesserati. Non è vero che gli accrediti che abbiamo dato loro erano cinque. Da quel momento in poi, però, ci hanno intimato che al ritorno ce l’avrebbero fatta pagare. Non è vero poi che a Martina hanno pagato 12 euro, ma 8 euro, somma equivalente al costo del biglietto riservato al settore ospite ed, in generale, a chi va in gradinata. Il clima di ostilità nei confronti del Martina si è poi percepito nel momento in cui è venuta a giocare a Crispiano la nostra juniores. In quella circostanza la squadra ha ricevuto un trattamento poco amichevole ed un giocatore del Martina ha anche rimediato cinque punti di sutura perchè colpito da una bottiglietta. Ritengo, inoltre, che i dirigenti del Crispiano, portando domenica il costo del biglietto a 10 euro si siano comportati come dei veri bottegai di villaggio (la storia, infatti, dice che Crispiano è diventato Comune solo nel 1919 a spese dei comuni limitrofi). Il prezzo di 10 euro, oltrettutto, è apparso spropositato in base alla struttura che doveva ospitare i nostri sostenitori. Tra l’altro, la tribunetta riservata agli ospiti (davvero piccola per ospitare i 300 tifosi martinesi giunti nella città delle cento masserie), era addirittura chiusa e inaccessibile oltre che inidonea a far seguire la partita agli spettatori a causa della scarsa visibilità. Mi sono anche rivolto all’addetto stampa del Crispiano dicendogli che era impossibile seguire la gara da quella posizione, ma evidentemente ha equivocato quello che gli avevo detto. Non è assolutamente vero che sugli spalti si respirava un clima di tensione o di pericolosità. Anzi, il clima di convivenza tra i martinesi e i cittadini crispianesi, che ritengo molto ospitali, era di assoluta serenità e questo può essere testimoniato anche da tutti coloro presenti allo stadio. I tifosi del Martina poi sono stati fatti sistemare nella tribuna centrale dal comandante dei Vigili e non si sono posizionati lì arbitrariamente. Ritengo, infine, che il Crispiano abbia fatto il possibile per non far disputare la gara. Nulla da dire sull’arbitro, il signor Meleleo di Casarano, che ritengo persona equilibrata”.
Pulpito: “Il lunedì io ed il presidente Donato A. Muschio Schiavone ci siamo recati a Crispiano per incontrare personalmente il presidente Maurizio Conserva e chiedere l’acquisto di 500 biglietti che avremmo pagato a metà con i tifosi proprio per evitare agli stessi nostri tifosi il pagamento di una cifra troppo esosa. Conserva aveva detto che ci avrebbe fatto sapere, ma si è negato nei giorni successivi al telefono e non abbiamo avuto più nessuna risposta. Gli avevamo anche fatto presente che, essendoci molto entusiasmo intorno a questo Martina, i tifosi al seguito sarebbero stati tanti e che, quindi, lo stadio comunale di Crispiano sarebbe risultato inadeguato ad ospitare un massiccio flusso di spettatori. In base a quello che è successo poi domenica, direi che sono stato un buon profeta. Per quanto concerne il prezzo del biglietto di 10 euro, posso confermare che la scelta della società del Crispiano è stata criticata dagli stessi sostenitori gialloblù presenti in tribuna”.