Una giornata che avrebbe dovuto essere di festa per tutti, ma che invece ha avuto risvolti differenti. Il tutto è avvenuto nel corso della 12^ edizione del raduno del “Cavallo Murgese” tenutosi a Noci, presso l’aria fieristica del nuovo foro boario. I Carabinieri, allertati per intervenire tempestivamente a seguito di un’aggressione subita da diverse persone, hanno ritrovato ai margini del rondò, il corpo in fin di vita di Scatigna Martino, residente a Martina Franca, il quale perdeva vistosamente sangue da una ferita. Per via delle sue condizioni estremamente gravi è stato trasportato con urgenza presso il policlinico di Bari. Il referto medico è di coma clinico e riserva di prognosi, insufficienza respiratoria, con diverse fratture e trauma cranico.
La cronaca dei fatti. Tra gli espositori presenti al raduno c’era Palmisano Martino, residente a Martina Franca, il quale dopo aver notato una carrozza del modello “Spider Phayton”, reclamava il suo diritto di proprietà sul bene, e per avvalorare la sua tesi aveva coinvolto anche gli organizzatori dell’evento. Invano ha cercato di far valere le proprie ragioni, tentando anche di non far uscire dal perimetro della fiera la carrozza stessa con i suoi nuovi possessori. Pare che il Palmisano avesse davvero ragione, se non fosse che il suo socio, a seguito del fallimento della ditta, avesse arbitrariamente tenuto per sè la carrozza, vendendola a terze persone e non dando neanche la quota che sarebbe spettata al Palmisano. Quest’ultimo, accecato dall’ira, si è precipitato rapidamente presso il luogo del raduno, portando con sè un bastone giallo, in gergo “torcinaso”. Inseguendo la carrozza ha sferrato colpi alla cieca e proprio a causa di uno di questi Scatigna Martino si è accasciato violentemente sull’asfalto. Nonostante i tentativi da parte della gente di fermare l’aggressore, questi è riuscito a dileguarsi dal luogo del misfatto. Allertati anche i comandi dei carabinieri di Martina Franca e Locorotondo, sono iniziate le ricerche nel tentativo di trovare Palmisano Martino. Grazie anche alle testimonianze della gente che ha assistito all’aggressione, i Carabinieri hanno potuto ricostruire l’episodio. Attualmente è ricoverato presso la casa circondariale di Bari.